Omicidio Vannini, Federico Ciontoli: “Ho paura che mi sparino in testa”

Federico Ciontoli figlio di Antonio Ciontoli, principale indiziato per la morte di Marco Vannini in questi mesi non ha nascosto le sue paure e le difficoltà quotidiane in seguito a quella tragica notte

Federico Ciontoli

La vicenda riguardante la morte di Marco Vannini continua a tenere banco in attesa della sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Il Pg Vincenzo Saveriano ha richiesto per Antonio Ciontoli 14 anni di reclusione per omicidio volontario e e 9 anni e 4 mesi per il resto dei familiari per concorso anomalo in omicidio.

Negli anni gli altri componenti della famiglia Ciontoli non hanno avuto la stessa attenzione dei media che ha avuto il padre. Spesso e volentieri vengono messi in secondo piano e per questo su di loro non circolano molto notizie sulle loro vicende.

Nell’ultimo periodo da quando è iniziato il processo bis volto a far chiarezza una volta e per tutte su come sia deceduto Marco Vannini quella tragica notte del 17 maggio 2015, Federico Ciontoli figlio di Antonio è tornato a parlare.

Federico Ciontoli: “Non ho mai nascosto nulla, chiamai subito i soccorsi”

Federico Ciontoli

Non ha nascosto i timori che lo hanno accompagnato nel corso degli anni. Addirittura ha confessato di aver avuto paura di uscire di casa per andare al lavoro. Si è sentito seguito, spiato ed è stato perseguitato dall’immagine di qualcuno che potesse spararlo in testa per via del polverone mediatico sollevatosi sulla sua famiglia.

Aveva anche il terrore dei giornalisti desiderosi di fargli domande sul caso. Dal canto suo Federico si è sempre detto fiducioso visto che non ha mai nascosto la verità. Nel corso del processo ha confessato anche un aneddoto piuttosto importante riguardante il padre, con cui con da ciò che è noto non ha mai avuto un rapporto idilliaco.

“Mi diceva che Marco si era spaventato per via di uno scherzo. Gli credetti, non avevo motivo per pensare che mi stesse mentendo. Disse che si era trattato di un colpo d’aria senza capire in realtà di cose si trattasse visto che pensavo fosse tutto un gioco”. Queste sono alcune delle frasi che Federico in una sua dichiarazione spontanea.

Successivamente ha chiamato i soccorsi pensando che si trattasse di un momento di panico del ragazzo. Tutti sappiamo poi come è andata a finire. L’ultima parola su Federico e i suoi familiari spetta ai giudici. La famiglia Vannini aspetta speranzosa dopo continue bugie e ribaltoni.

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