Roma, una sola lezione a settimana a scuola del figlio di Conte: genitori in rivolta

In uno dei quartieri più ricchi di Roma, la scuola non riesce a consentire più di una lezione in presenza a settimana: i genitori non ci stanno

Roma, la scuola del figlio di Conte consente una sola lezione a settimana: genitori in rivolta
Giuseppe Conte (Fonte foto: Getty Images)

Chissà se in cuor suo il piccolo Niccolò non speri che suo padre, il Premier, Giuseppe Conte, non ascolti le proteste dei genitori dei suoi compagni di classe. La scuola non è mai stata tanto amata dai ragazzini e forse, in fondo, anche al figlio di Conte piacerà la situazione del momento.

In realtà è un fatto da considerarsi molto grave, la scuola del piccolo Conte, consente ad ogni classe, una, forse due lezioni a settimana, per mancanza di personale. Nel bel quartiere Prati, a Roma, alcuni genitori hanno così protestato fuori l’istituto dei loro figli, chiedendo anche a Giuseppe Conte, di essere al più presto ascoltati.

Orari a singhiozzo e mancanza di lezioni: così l’istruzione torna dopo il lockdown

Fonte foto: (Getty Images)

Uno dei genitori che oggi si sono presentati fuori la scuola per protestare contro questa assurdità, racconta che proprio il Premier, Conte, papà di uno degli alunni, è stato invitato a presenziare quanto prima a scuola, non per unirsi alla protesta, ma per ascoltare i genitori dall’alto della sua carica.

Il problema non consiste solo nella mancanza di personale e nella conseguente impossibilità di realizzare lezioni in presenza, ma anche nel fatto che quelle digitali sono per ora ponderate solo per le scuola superiori. In pratica, per scuole elementari e medie che non hanno la possibilità di consentire lezioni regolari, le ore di insegnamento vanno perdute.

L’inviata di leggo.it, ha ascoltato le voci di alcuni genitori tra quelli in fisica presenza, fermi fuori la scuola per protestare. Così, ha commentato la vicenda, una donna: “Se continua così portiamo via i nostri ragazzi. Purtroppo non ci sono altre scuole medie in zona che potrebbero accoglierci tutti, dovremo andare alla scuola privata: praticamente questo è il fallimento della scuola pubblica“.

Le fa eco un’altra mamma: “Ho due figli, uno in prima e uno in terza, praticamente sono sempre a casa. Come posso andare a lavorare? A chi devo chiedere aiuto? Non sappiamo neanche quando si risolverà la situazione: siamo stati avvisati dell’ingresso a scuola dei nostri figli ieri per oggi. Non c’è programmazione e così non possiamo neanche organizzarci”.

LEGGI ANCHE>>> Svizzera: il 27 settembre referendum sull’immigrazione che interessa anche l’Italia

LEGGI ANCHE>>> Primo giorno di scuola, altro che politici: hanno vinto gli italiani, popolo di inventori

Impostazioni privacy