Scuola, Conte ‘rincuora’ le famiglie: “riapriamo il 14 ma aspettatevi contagi”

Il premier Conte parla delle scuole e della riapertura del 14 settembre alla quale hanno già rinunciato sette regioni: “aspettatevi nuovi contagi”.

conte azzolina, foto getty

Se già le famiglie italiane non erano tranquille a rimandare i propri figli a scuola, specialmente quelli più piccoli, figuriamoci ora che Conte ha fatto le sue dichiarazioni sulla riapertura il 14 settembre, come potranno sentirsi tranquillizzate.

Il premier mette subito le mani avanti, del resto il virus non è cosa da governo, è imprevedibile. Ma si dice pronto a tutto pur di fare tornare sui banchi di scuola l’Italia. “Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo, dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi, abbiamo disposto un prontuario per affrontare queste difficoltà” – ha dichiarato il presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.

Conte sottolinea che i problemi strutturali delle scuole oggi, non hanno nulla a che fare con il suo operato da quando è premier. “La scuola riparte ogni anno ma riparte tra mille polemiche, disagi, ritardi, carenze accumulate da decenni. […] Quest’anno in aggiunta a queste carenze strutturali che si trascinano di anno in anno, si aggiungono anche difficoltà causate dal Covid che complicheranno inevitabilmente la gestione di una delle macchine più complesse del nostro Paese”.

La riapertura delle scuole il 14 settembre, già rifiutata da sette regioni che hanno rimandato a dopo le elezioni, politicamente potrebbe essere un salva vita o la fine del governo, in base a come andrà. Ma Conte non ci sta a sentirsi sotto tiro.

 

“Ci rendiamo conto – dice – che la scuola è una grande sfida. Sarebbe sbagliato dire ‘vi mettiamo alla prova’, ‘vediamo che succede il 14 settembre…’ […] Chi parla così dov’era negli anni scorsi? Cosa ha fatto negli anni passati di fronte alle carenze strutturali della scuola?”.

 

Scuola, Conte ‘rincuora’ le famiglie: le regole per ripartire, temperatura misurata a casa

Il governo scarica sulle famiglie la responsabilità di misurare la temperatura ai figli, non più all’ingresso della scuola come annunciato in passato, ma a casa. E le famiglie dovranno tenere a casa i bambini o i ragazzi che presentino sintomi da Covid. Resta l’imterrogativo: un raffreddore è sintomo Covid?

“Ci saranno ingressi scaglionati, su questo decidono i dirigenti scolastici” sottolinea il premier. “Le mascherine vanno indossate in entrata e in uscita e negli spostamenti, non al banco” […] gli istituti – continua Conte – sono già stati equipaggiati con gel e mascherine chirurgiche per tutti perché non ci siano discriminazioni” […] Potrà scattare, nel peggiore dei casi, una quarantena dell’intera classe: ci potranno essere difficoltà, ma invito a rispettare le regole e ad affrontare con fiducia questo anno scolastico”. Fosse facile.

Una novità importante riguarda proprio i genitori degli alunni. I genitori con figli costretti a casa “avranno la possibilità di usufruire dello smart-working o del congedo parentale. Lo abbiamo previsto nell’ultimo decreto”.

Se mi sento tranquillo di accompagnare mio figlio a scuola?conclude il premier Ben tranquillo, assolutamente fiducioso. Gli comunicherò tutto l’entusiasmo di iniziare questo nuovo anno scolastico […] Lo accompagnerò col sorriso.

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