Dpcm prorogato di un mese: due brutte notizie e una buona

Il Dpcm dello scorso 7 agosto, con durata di un mese, è stato prorogato di altri trenta giorni ed arriverà quindi al prossimo 7 ottobre

Dpcm prorogato di un mese: fino al 7 ottobre niente stadi e discoteche
Giuseppe Conte (Fonte foto: Getty Images)

Sono pochissime le novità rispetto allo scorso Dpcm, scelto dal Governo per le norme anti-Coronavirus. Quello dello scorso 7 agosto infatti, è stato in toto prorogato al 7 ottobre 2020, quindi continuerà praticamente per un altro mese ad essere in vigore.

Tra le innovazioni, pensata un’autocertificazione per l’ingresso in territorio italiano se si proviene dai Paesi con limitazioni. Ci sarà bisogno anche di attestare una volta entrati in Italia, l’eventuale domicilio seppur breve, presso un’altra persona “Anche se non convivente”, con la quale vi sia “Una stabile relazione affettiva”.

Dpcm prorogato al 7 ottobre, novità per i mezzi di trasporto

Dpcm prorogato di un mese: fino al 7 ottobre niente stadi e discoteche
Stadio San Siro vuoto (Fonte foto: web)

I calciatori di Serie A, B e serie minori si sono ormai abituati all’assordante silenzio delle gare di calcio. Dalla spinta dei cori, l’emozione di uno stadio strapieno, al vuoto che dovrà continuare almeno fino agli inizi di ottobre. Restano chiuse anche le discoteche, niente tavoli e mascherine, i giovani non potranno in nessun modo ballare in un locale e per ora, dovranno “accontentarsi” di un buon drink seduti al tavolino.

Tutto intatto, anche per quanto riguarda le norme vigenti per quanto riguarda le normali uscite in strada. Mani sempre igienizzate, possibilmente anche all’entrata in negozi e sul luogo di lavoro, distanziamente di un metro ed utilizzo obbligatorio della mascherina, nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e in tutti i luoghi in cui non sia possibile garantire il mantenimento del distanziamento.

A proposito degli Stati ritenuti “Off limits” e per i quali sarà necessaria un’autocertificazione per il rientro in Italia, ecco quali sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia. Un’eccezione invece, per Croazia, Spagna, Malta e Grecia: chi arriva da lì, dovrà fare obbligatoriamente il tampone.

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