C’è un cuore che batte tra le macerie di Beirut, si cerca un superstite

Nonostante sia passato un mese dall’esplosione di Beirut un cane da soccorso ha fiutato la presenza di una persona sotto le macerie. A darne la conferma anche gli scanner termici

Beirut
Fonte Instagram – @bbcnews

La terribile esplosione di Beirut è ancora nella mente delle persone di tutto il mondo. Una catastrofe che ha distrutto il porto e diverse parti della città in cui hanno perso la vita 190 persone. Migliaia i feriti e diversi i dispersi, che purtroppo sono rimasti sotto le macerie.

In mezzo a questo quadro decisamente catastrofico però c’è un piccolo raggio di luce che potrebbe accendersi. Un cane da soccorso infatti ha fiutato segni di vita tra le rovine della capitale libanese e gli scanner termici hanno confermato questa ipotesi rilevando la presenza di battiti cardiaci ovviamente molto deboli.

Beirut, la ricerca della speranza: si continua a scavare tra le macerie

Beirut
Fonte Instagram – @bbcnews

Nella notte di giovedì le ricerche sono state interrotte, su decisione dell’esercito libanese. Si temeva un alto rischio crollo di una parete danneggiata, ma rimasta in piedi in condizioni naturalmente critiche.

Il popolo però ha deciso di dare vita ad una protesta che ha spinto alla ripresa delle ricerche. Grazie a delle gru per rimuovere i pezzi più pesanti e al lavoro manuale dei soccorritori la speranza di ritrovare questa persona ancora viva rimane ancora alta.

I battiti e il respiro sono stati infatti rilevati nuovamente, anche in maniera debole. La speranza è l’ultima a morire e chissà se tra i resti di questa ferita così profonda non possa venir fuori un miracolo.

Mai come ora Beirut e tutto il libano hanno bisogno di storie come queste. Dei piccoli segnali per ripartire e lasciarsi alle spalle quel nefasto 4 agosto 2020 quando il nitrato di ammonio custodito nel porto ha causato due forti esplosioni.

Un ulteriore schiaffo ad un popolo già falcidiato da enormi problemi su tutti la crisi economica e di governo (con le dimissioni del Premier Hassan Diab) oltre che la pandemia mondiale. Il Libano può e deve ripartire e aspetta quel segnale di speranza che in questi casi può essere decisivo. Chissà se non possa essere proprio questo rilevamento.

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