11 arresti per droga, furti e aggressioni, ma è libero: senegalese fortunato o giustizia confusa?

Una valanga di denunce, un permesso di soggiorno per motivi umanitari sempre scaduto e anche le offese pesanti contro l’Italia. Eppure.

Un curriculum di prim’ordine, e una fortuna sfrenata. Gli hanno dato l’obbligo di firma: oltre al danno la beffa. Sidibe Temoko, senegalese 24enne è ancora una volta libero di trasgredire la legge italiana.

Dopo 11 arresti e una serie interminabile di denunce le porte del carcere per lui non si apriranno neanche questa volta. Tra dicembre 2017 e luglio 2020 ha collezionato diversi fermi. Gli ultimi due qualche giorno fa dopo aver aggredito dei poliziotti e aver danneggiato alcune volanti.

Qualche giorno fa, il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, aveva parlato della violenza degli stranieri che preoccupa il capoluogo piemontese. E nella mattinata di ieri il giudice ha deciso di rimettere in libertà uno di loro.

Il 24enne è comparso in aula dopo che la scorsa domenica era stato fermato nella periferia nord di Torino. Agli agenti del commissariato Barriera Milano, diretto da Raffaele Pietropinto, non aveva presentato i documenti richiesti. Al contrario, aveva aggredito i poliziotti e ammaccato l’auto di servizio, prima di chiamare alcuni amici per invitarli a prendersela con i poliziotti.

11 arresti per droga, furti, aggressioni, ma è libero: il senegalese chiede nuovamente scusa

Dopo aver detto la frase di rito imparata ormai a memoria e ben spiegata dal suo avvocato, “chiedo scusa per come mi sono comportato, ricordo solo che ero ubriaco e avevo paura”, poche ore dopo era di nuovo libero.

I poliziotti aggrediti erano finiti al pronto soccorso, ma non è abbastanza anche per un solo giorno di carcere. Il senegalese è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a 10 mesi di carcere. Dietro le sbarre non sconterà però neanche un’ora. La pubblica accusa aveva chiesto la misura cautelare in carcere. Sidibe risulta senza fissa dimora e dargli i domiciliari sarebbe alquanto difficile.

In questi casi si ricorre al carcere, ma per il senegalese fortunato è stato disposto l’obbligo di firma. Fino a quando, magari, non ci scappa il ferito, o peggio.

Una quarantina di suoi connazionali erano accorsi in suo aiuto aggredendo le forze dell’ordine e circondandole. Quando è stato finalmente arrestato è risultato positivo a cannabinoidi, cocaina e benzodiazepine. Accusato di resistenza, lesioni e danneggiamento aggravato, non è mancata quella per vilipendio alla Repubblica e offesa all’onore e al prestigio di un pubblico ufficiale.

Lo scorso 6 agosto sempre a Torino, in piazza Foron, aveva molestato alcuni passanti e, subito dopo, aveva picchiato un poliziotto fuori servizio. Difficile da calmare, tanto che era stato sedato due volte in ospedale.

Il 24enne è un richiedente asilo e, visto l’andazzo, non sarebbe strano se riuscisse ad ottenerlo prima o poi. Intanto nel 2015 aveva ottenuto il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari valido fino al 2017.

Puntualmente l’anno seguente ne aveva fatto richiesta nuovamente. Al momento non può essere espulso dal nostro Paese per via della sua posizione giuridica. Sembra comunque che l’Ufficio immigrazione stia pensando di chiedere che il permesso non venga concesso. Sarà vero?

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