Contagi in rialzo, emergenza migranti: sì del governo ai treni pieni

La decisione del Mit farà discutere. Trenitalia e Italo annunciano la novità. A bordo mascherine per tutto il viaggio e autocertificazione.

C’è un’Italia nella quale i contagi continuano ad aumentare, spesso legati ad un’altra emergenza: quella dei migranti e dei centri accoglienza pieni di positivi e ormai al collasso.
Il ministro Speranza e il Comitato Tecnico Scientifico raccomandano prudenza, si criticano i giovani e le movide, si rinvia l’apertura delle discoteche. E il governo che fa? Decide di far tornare a pieno regime i treni ad alta velocità che fino a ieri potevano ospitare la metà dei clienti previsti dalla capienza dei mezzi.
Una buona notizia per chi lavora, certo, ma che stride con la necessità di evitare assembramenti.

Da oggi i treni a lunga percorrenza tornano al 100%

Frecciarossa (StuporesMundi , Wikipedia)

Frecciargento e Frecciarossa di Trenitalia e Italo da oggi possono viaggiare al 100% dei posti. Le due aziende di trasporto fanno sapere che si sono realizzate le condizioni poste dal dpcm del 14 luglio. Il ministero dei Trasporti ha dato l’ok alla deroga, nonostante i timori del Comitato Tecnico Scientifico.

Il provvedimento prevedeva la possibilità di far viaggiare i treni a piena capacità purché in presenza di alcune condizioni: tra queste, la misurazione della temperature prima del viaggio; l’autodichiarazione dei passeggeri che certifica di non aver avuto contatti con persone contagiate dal Covid; l’obbligo della mascherina con la sostituzione dopo 4 ore.

I treni a capienza piena destano “molta preoccupazione”, affermano fonti del Comitato tecnico scientifico del governo sottolineando che la decisione è stata presa “senza aver ricevuto il parere del Comitato”.

Giovedì è stata inviata dal Mit una richiesta di valutazione del nuovo piano dei treni ad alta velocità ma nella riunione che si è tenuta nel pomeriggio non se ne è parlato. La questione è all’ordine del giorno dell’incontro in programma giovedì 7 agosto. E sarà quella l’occasione, sottolineano ancora le fonti, per esprimere una “decisa contrarietà” alla scelta fatta.

Il Ministero dei trasporti dà nuove disposizioni secondo le quali “è consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza, nei casi in cui – si legge in un comunicato -: l’aria a bordo venga rinnovata sia mediante l’impianto di climatizzazione sia mediante l’apertura delle porte esterne alle fermate.

I flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le soste programmate nelle stazioni, nonché nel caso in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria, prevedendo in particolare la misurazione, a cura del Gestore, della temperatura in stazione prima dell’accesso al treno e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C.

Siano disciplinate individualmente le salite e le discese dal treno e la collocazione al posto assegnato, che in nessun caso potrà essere cambiato nel corso del viaggio, al fine di evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione.

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