Coronavirus, c’è poco da ridere: l’Italia è tutta un focolaio

L’Italia è tutta un focolaio, e ieri per la prima volta dal 18 giugno, i nuovi contagiati sono stati 300. Solo la Valle d’Aosta non ha positivi.

La vita degli italiani continua in modo apparentemente sereno, ma il coronavirus c’è ancora. E poco importa se Zangrillo o Bassetti continuano a dire che è meno aggressivo dei primi mesi. Il virus c’è ed è un problema comunque.

Ieri nel bollettino del Ministero della Salute, per la prima volta dal 18 giugno i nuovi casi di coronavirus tornano a sforare quota 300, esattamente 306 nelle ultime 24 ore. Erano 129 solo due giorni fa.

A favorire la crescita inesorabile, il numero di focolai presenti ormai in tutta Italia, tant’è che solo la Valle d’Aosta può segnare zero casi alla casella dei nuovi contagi. Poche settimane fa la metà delle regioni era Covid free.

Salgono di poco i decessi, da 9 a 10. Esplosione di contagi a Trento, che dai 20 balza a 30 . Tre giorni fa se ne contavano un paio. Salgono decisamente i contagi anche in Lombardia, da 51 a 82, così come in Veneto e nel Lazio.

Coronavirus, focolai in tutta Italia: preoccupa la Campania

E’ Capri a preoccupare. Dopo l’ordinanza del sindaco, che ha imposto le mascherine obbligatorie anche all’aperto durante il weekend, il panico scatenato da un gruppo di 8 turisti provenienti da Dubai, tra i quali 3 giovani romani risultati positivi.

I tre sono transitati per un breve periodo sull’isola campana: «Ma qui non ci sono nè casi nè focolai – dice il primo cittadino Marino Lembo, temendo il risalto mediatico della notizia legata al nome di Capri -.

“I controlli, con i tamponi positivi, sono stati fatti a Roma ed è stata già ricostruita la catena di contatti avuti dai tre turisti romani. Altre due persone dello stesso gruppo sono risultate negative ai tamponi».

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli: «la mescolanza provoca e provocherà dei focolai. L’importante è essere responsabili, molto bravi e attenti a prevenire, a controllare e a isolare subito i positivi senza allarmismo, terrorismo psicologico e non c’è bisogno di un nuovo lockdown. A Napoli per ora la situazione mi sembra sotto controllo».

Ma la Campania – dove il governatore Vincenzo De Luca minaccia di chiudere i negozi dove non venono indossate mascherine da personale e clienti – è la regione del Sud su cui si sta concentrando l’attenzione.

Nella settimana tra il 15 e il 21 luglio ci sono stati 60 nuovi contagiati con un incremento di 28 casi rispetto alla precedente settimana. E non va meglio a Ostia, sul litorale romano, e nella zona di Acilia: dopo il caso del ristorante chiuso per un cluster, ora sembra siano scattati i sigilli per un altro noto locale della ristorazione all’Infernetto.

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