Firmato l’accordo sul Recovery Fund: Italia batte Olanda, per ora

La storica decisione è stata presa alle ore 5,32 del 21 luglio dopo una notte di lavori e discussioni. Il premier Conte è contento, tutti sono felici, ma a chi giova davvero il Recovery Fund?

“Deal!”,  scrive il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter. E pochi minuti dopo dichiara: “Ce l’abbiamo fatta, l’Europa è forte ed unita”“E’ un ottimo accordo, giusto”, ha commentato visibilmente soddisfatto. “Ed è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”, ha aggiunto.

La storica firma è stata fatta alle 5,32 del 21 luglio, dopo giorni e l’ultima notte di lavori incessanti. Il giorno della Luna, il giorno dell’Europa Unita. Forse.

Dunque i leader europei approvano per acclamazione e applauso finale il testo di un vertice combattuto fino all’ultimo.

Nasce quindi il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid.

Il premier Conte è raggiante e orgoglioso del risultato ottenuto: “Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”. Poi Conte aggiunge: Il governo italiano è forte […] la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano.

Ora avremo una grande responsabilità – aggiunge il presidente del Consigliocon 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre […] Il Mes non è il nostro obiettivo. L’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e utilizzare tutti i piani che sono nell’interesse dell’Italia. 

“E’ un giorno storico per l’Europa”, ha commentato il presidente francese, Macron. “L’Europa ha dimostrato di essere in grado di aprire nuovi orizzonti in una situazione cosi’ speciale”, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel nella conferenza stampa congiunta con il presidente francese.

Firmato l’accordo sul Recovery Fund, cosa succede adesso?

La decisione ‘storica’ salva i 750 miliardi del Recovery, anche se dei 500 miliardi a fondo perso 110 si trasformano in prestiti su spinta dei Paesi “frugali”.
L’Italianon può lamentarsi troppo, perde ‘solo’ 3,8 miliardi di aiuti diretti, con l’asticella a 81,4. Guadagna invece 38 miliardi di prestiti, nella nuova versione pari a 127 miliardi.

I soldi degli Eurobond inizieranno ad arrivare nel secondo trimestre del 2021, ma all’ultimo i leader hanno deciso che potranno essere usati retroattivamente anche per coprire le misure prese dal febbraio 2020, purché riconducibili ai motivi per i quali il Recovery è nato.

L’Italia però sarà sorvegliata speciale sull’uso dei finanziamenti. Nella prima proposta di Ursula von der Leyen, sarebbe stata la Commissione europea a decidere sui fondi, lasciando ai governi un ruolo marginale. Soluzione contrastata sin da inizio lavori da Mark Rutte, intenzionato ad avere un diritto di veto per costringere Roma anche alle riforme più impopolari in cambio dei fondi.

L’Italia  dovrà necessariamente spendere i suoi soldi in riforme di pensioni, lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e sanità.

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