Qual è il credito d’imposta per il Bonus investimenti al Sud e come richiederlo tramite il software che da poco è stato aggiornato
Un aiuto al Sud, il Bonus investimenti al Sud serve proprio ad agevolare le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive del mezzogiorno. Le Regioni indicate sono: Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria, Sardegna, Abruzzo, Molise.
Appena aggiornato, tra l’altro, il software per la compilazione dell’istanza, alla versione 2.0.7. Una volta presentata la domanda, la compensazione del credito in F24 vale a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta. Non potranno usufruire di tale bonus: operatori dell’industria siderurgica; carbonifera; di costruzione navale; di fibre sintetiche; trasporti ed infrastrutture e produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche. Lo stesso vale per chi lavora nei settori: finanziario, creditizio, assicurativo.
La Legge che prevede un Bonus per chi acquista beni strumentali destinati al Sud, risale al 2016. Successivamente, con il DL n. 243 del 2016 è stata modificata la disciplina del Credito d’imposta, con gli interventi più importanti che hanno riguardato:
L’estensione dell’agevolazione all’intero territorio della regione Sardegna;
L’innalzamento delle aliquote del Credito, stabilite nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti con finalità regionale 2014-2020;
Aumento dell’ammontare massimo agevolabile per ciascun progetto di investimento;
Cumulabilità del Credito con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis, nei limiti dell’intensità o dell’importo di aiuti più elevati consentiti dalla normativa europea.
La misura massima con cui opera oggi tale agevolazione, è del:
Solo per Abruzzo e Molise troviamo il 30% per le piccole, il 20% per le medie, il 10% per le grandi.
Presentazione delle istanze: la richiesta di questo Credito di imposta, passa necessariamente per la richiesta presso l’Agenzie delle entrat, tramite modello CIM 17, per la fruizione dei seguenti crediti:
Le prime due però, saranno attive solo fino al 31 dicembre 2020, mentre per quanto riguarda le zone dette ZES, sarà possibile compiere investimenti fino al 31 dicembre 2022, per un massimo di 50 milioni.
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