Presidi rifiutano lavoro al Nord: “troppo rischioso e lontano da famiglia”

Nuovi dirigenti assunti ma i presidi rifiutano il Nord per paura di un nuovo lockdown. E la formazione a distanza non ha funzionato per tutti.

La paura più grande, per loro, è quella che possa essere necessario un nuovo lockdown a causa di un’ondata autunnale o invernale di coronavirus. E quindi di essere costretti a rimanere lontani dalle famiglie.

Altrimenti non ci sarebbe spiegazione di fronte al rifiuto dei presidi di accettare un nuovo incarico al Nord: proprio adesso che il governo ha deciso di assumere centinaia di figure nella scuola.

Dunque, il rientro a scuola torna a preoccupare. “Molti dirigenti neo assunti stanno rinunciando all’incarico al Nordperché troppo lontani da casa. Alcuni di loro non vogliono rischiare un altro lockdown da soli, lontani dalla famiglia”.
Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. “Per loro l’aumento di stipendio non vale il rischio del disagio. Ne consegue un problema di perdita di risorse”, spiega Giannelli.
I dirigenti scolastici hanno paura dell’impossibilità di chiedere l’avvicinamento e temono una nuova ondata nei mesi autunnali.
Ma i problemi nelle scuole non finiscono qui: “Secondo le stime del Ministero saranno 1 milione e 200 mila gli studenti che faranno lezione fuori dalle aule”, continua Giannelli, “resteranno fuori dalle scuole 40 mila classi. L’idea di collocare i ragazzi nei locali confiscati alla mafia è bella, ma serviranno moltissime strutture”.

Scuola: Oltre dieci ragazzi su cento sono rimasti esclusi dal processo educativo

Per quanto riguarda gli alunni e la didattica, allarma il dato diffuso da Agcom: “la didattica a distanza ha funzionato per poco meno di 90 ragazzi su 100. Uno studente su dieci è rimasto quindi escluso dal processo educativo.
“Solo il 40% ha dichiarato di non avere avuto problemi riguardo alle lezioni a distanza“, si legge nella documentazione Agcom, “mentre uno dei problemi più riscontrati (dal 25% degli studenti) è relativo alla lentezza delle connessioni casalinghe”.
Tra gli altri impedimenti sono stati segnalati anche la difficoltà nell’uso dei software (19%) e la necessità di dover condividere gli spazi con altri membri della famiglia (14%).
Ora dalla bozza del decreto Semplificazioni spunta la nomina di Domenico Arcuri come commissario per la ripartenza in sicurezza.

Si occuperà della fornitura di gel, mascherina e “ogni bene strumentale necessario per garantire l’avvio dell’anno scolastico”.

“Stiamo lavorando molto bene con il commissario”, ha dichiarato il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, “e stiamo investendo per l’acquisto di banchi singoli che possano essere arredi mdoerni e restare nel tempo”. 

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