Marco Pantani: il mistero della sua morte diviso tra luci e ombre

La morte di Marco Pantani, ancora oggi, a quindici anni di distanza rimane un mistero. Quel suicidio quasi perfetto non convice, soprattutto la mamma Tonina.

Marco Pantani (fonte gettyimages)
Marco Pantani (fonte gettyimages)

Nel 2004, il grande campione di ciclismo Marco Pantani è stato ritrovato morto nella stanza del residence in cui alloggiava.

Subito dopo l‘autopsia, è stato rivelato che la causa del decesso era da attribuire ad un’overdose di cocaina che gli aveva provocato un edema polmonare e cerebrale.

La madre del ciclista non ha mai creduto a questa versione, sostenendo fin da subito che il figlio fosse stato assassinato.

Purtroppo, però, l’atleta dopo la squalifica per doping dal Giro d’Italia, che con grande probabilità avrebbe potuto vincere, sembrava essere entrato nel giro della droga. Cosa che la famiglia ha sempre smentito, ma confermata da alcuni testimoni.

Nonostante ciò il suo pusher, Giovanni Endrizzi, ha confessato davanti alla Commissione Antimafia che Pantani non si è suicidato, ma è stato ucciso.

Per capire che cosa è successo quella notte, bisogna fare un passo indietro e tornare al momento della squalifica.

Marco Pantani: la sua misteriosa morte avvolta tra luci e ombre

Marco Pantani (fonte gettyimages)
Marco Pantani (fonte gettyimages)

Il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, nel bel mezzo del Giro d’Italia, vennero resi noti i risultati degli esami anti-doping fatti a tutti i ciclisti. Il test aveva riscontrato nel sangue di Pantani una concentrazione di globuli rossi più elevata del consentito.

Il valore di ematocrito nel sangue del Pirata era pari al 52% contro il limite fissato al 50%. A quel punto, il campione è stato immediatamente sospeso ed escluso dalla “Corsa rosa”.

Dopo questo episodio, la carriera di Marco non riuscì più a rialzarsi. Alla scoperta di essere positivo al test, Pantani espresse la sua ira spaccando un vetro nell’albergo in cui alloggiava e ai giornalisti accorsi lì per riprendere la scena dichiarò:

“Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile”.

Nonostante la sospensione di 15 giorni, Pantani avrebbe potuto gareggiare al Tour de France, ma gli organizzatori fecero pressione per non farlo andare.

Da questo evento fino alla sua morte del 2004, la carriera e la vita di Marco è attorniata da luci e ombre.

Misteri che ancora oggi rimangono tali e sui quali probabilmente, come confessato da alcuni boss, c’è lo zampino della Camorra.

Ciò che è certo è che il 14 febbraio 2004, Pantani è stato trovarto morto nella camera di un residence a Rimini

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