Le lacrime e il dolore in diretta tv: “Mai visto uno Sgarbi così”

Mai visto un Vittorio Sgarbi così. Ospite di Pierluigi Diaco, non fa in tempo a sedersi che subito scoppia a piangere nel ricordo di un amico scomparso.

Fa effetto vedere un Vittorio Sgarbi così. Abituati alle sue escandescenze, ai suoi rimproveri a suon di “capra”, ma anche ai suoi affascinanti racconti dell’arte, avevamo forse dimenticato la sua capacità di emozionarsi. E di piangere.

E’ successo a Io e Te, il programma di Pierluigi Diaco su Rai 1. Un’intervista in cui Sgarbi si è raccontato a cuore aperto, dall’infanzia fino ad oggi. Fino a scoppiare in lacrime.

“Oggi non sto bene. Ieri è morto Giulio Giorello, un amico. Era stato ricoverato per covid, poi era stato dimesso – ha ricordato -. Ma forse ha aggravato le sue condizioni. Non doveva morire.

Poi Sgarbi ha ricordato i momenti in cui più si è “avvicinato alla morte”: l’infarto che lo aveva colpito qualche tempo fa: “Ho avuto l’intuizione di andare dal medico più vicino. Mi hanno detto che se avessi aspettato un’altra mezz’ora sarei morto”.

“Dopo l’intervento – ha continuato – ho scritto subito un articolo d’arte per il Corriere della Sera e il caporedattore mi ha risposto: Ma non eri morto?.

“Mi vennero a trovare un sacco di persone, da Stefano Bonaccini Silvio Berlusconi, era diventata una festa. Una volta superato il pericolo, non bisogna fare le vittime”, ha concluso.

Vittorio Sgarbi commosso: Ludovico Geymonat, l’amico scomparso

Giulio Giorello è morto a Milano a 75 anni, il filosofo era nato nel capoluogo lombardo il 14 maggio del 1945. Era allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale milanese.

Era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni.

Negli ultimi giorni però la sua situazione era peggiorata. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin. Come lui stesso aveva spiegato in un articolo sul Corriere della Sera, di cui era collaboratore, era stato ricoverato a causa del coronavirus per un paio di mesi al Policlinico.

Finalmente dimesso una decina di giorni fa è tornato a casa con grande soddisfazione fra i suoi adorati libri. Dopo i primi giorni passati serenamente purtroppo però sono ritornati i problemi di salute. Non aveva figli.

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