Bonus al 110%: ristrutturare la propria abitazione senza spendere nulla

Il credito fiscale relativo all’ecobonus al 110% possono essere ceduti alla banche e agli istituti finanziari. Ecco le modalità attraverso cui può avvenire

Ecobonus al 110%
Fonte Pixabay

Tra le misure previste dal Decreto Rilancio, ecobonus e sismabonus al 110% sono di certo tra le più appetibili. Grazie a questi strumenti, sarà possibile ristrutturare la propria abitazione praticamente senza spendere nulla. Come è possibile tutto ciò? Grazie al credito fiscale pari appunto al 110% della cifra spesa per effettuare i lavori.

La condizione però è che i lavori riguardino più parti dell’edificio, le quali devono essere oggettivamente migliorate sia per quanto concerne la sicurezza sia dal punto di vista dell’efficienza energetica.

Il bonus può essere utilizzato in vari modi. Il primo, ovvero quello più in auge, è l’utilizzo diretto da parte del beneficiario, che può dividere lo sgravio fiscale in cinque rate annuali di pari importo in sede di dichiarazione dei redditi.

La seconda opzione riguarda la cessione all’impresa che effettua i lavori così da ottenere “lo sconto in fattura”. A sua volta la ditta può cederlo ai fornitori o utilizzarlo in compensazione.

Ecobonus al 110%, cessione del credito, come cederlo alla banca

Ecobonus
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Tuttavia esiste un’altra alternativa, probabilmente meno conosciuta, ma non per questo meno attraente. Il credito può essere girato alla banca o ad altri intermediari finanziari. Secondo l’articolo 121 del Decreto Legge 34 del 16 maggio 2020, in caso di lavori volti al miglioramento dell’immobile si può trasformare l’importo in credito di imposta. Inoltre è prevista la facoltà di trasferirlo ad altri soggetti.

Al momento questo procedimento non è ancora ben regolamentato, ma entro il 19 giugno 2020 dovrebbero arrivare o un decreto attuativo ministeriale o una circolare da parte dell’Agenzia delle Entrate con funzioni esplicative.

Al momento, in base alle indiscrezioni che trapelano, pare che debba essere il contribuente ad anticipare i lavori per poi ottenere il rimborso dalla banca. Non è detto però che quest’ultima accetti la cessione del credito. Si tratta di una decisione facoltativa e dunque può essere rigettata. In caso di esito negativo bisognerà trattare con altri istituti di credito con la speranza che qualcuno prima o poi accolga la richiesta.

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