Matteo Salvini salvato dalla polizia a Napoli: “Non ti vogliamo”

Matteo Salvini ha subito una violenta contestazione a Napoli sul luogo in cui uccisero il poliziotto Apicella. “Non ti vogliamo”.

Il grande rischio della strumentalizzazione. Nessuno può sapere quanto Matteo Salvini abbia davvero preso a cuore la morte del poliziotto Apicella e quanta emozione possa averlo spostato fino a Napoli sul luogo del delitto.

Ma se un gesto simile lo fa il leader della Lega, non può certo passare inosservato. E la gente di Napoli non lo ha accolto a braccia aperte.

Salvini è stato contestato persino dai balconi mentre commemorava Pasquale Apicella, l’agente di polizia morto mentre cercava di sventare una rapina. Una donna gli ha urlato: “Qui noi non ti vogliamo”. E lui le ha lanciato un ironico un bacio.

“Non si specula sulla morte di un poliziotto”

“Vattene, non ti vogliamo!”. Matteo Salvini, sotto la pioggia, è stato contestato a Napoli, nella zona di Capodichino, dove ha deposto una corona di fiori in memoria del poliziotto morto a 37 anni nell’aprile scorso, quando la sua volante è stata speronata dall’auto di alcuni rapinatori in fuga.

“Non si specula sulla morte di un poliziotto”, ha urlato un uomo. Un’altra donna, dal balcone, ha invece gridato: “Napoli non ti vuole, non devi venire qui”. Dopo tre mesi sei venuto – ha detto un’altra donna in strada – Hai coraggio a farti vedere”.

Il leader della Lega, dopo aver deposto i fiori, è risalito un macchina, e prima di andare via ha indirizzato un bacio ironico alla donna che lo contestava dal balcone.

Mentre era sul luogo del delitto, tappa già prevista della sua giornata napoletana organizzata in vista delle Elezioni Regionali in Campania, su Facebook Matteo Salvini lanciava questo messaggio:

Sono venuto qui a Napoli a portare un fiore e un pensiero commosso a Pasquale Apicella, agente della Polizia di Stato ma anche marito e papà di due splendidi bimbi che non potrà vedere crescere.

Spero che ai maledetti infami rapinatori che lo hanno ucciso venga fatto pagare tutto, senza sconti”.

Giuliana, la vedova di Apicella, aveva fatto sapere attraverso il suo avvocato di non gradire alcuna speculazione di tipo politico sulla memoria del marito.

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