Ponte Morandi, i familiari: “quale festa? Nessuno nomini i nostri morti”

Una inaugurazione sobria. Senza fanfare, concerti o frecce tricolori. Lo chiedono i familiari delle vittime del Ponte Morandi in vista della cerimonia ufficiale di riapertura.

I familiari delle vittime uccise dal crollo del Ponte Morandi di genova non vogliono sentire parlare di ‘festa’ per l’inaugurazione del nuovo complesso. Per loro la festa è di chi è felice per un nuovo ponte, ma il Morandi, quello vecchio, resta pur sempre il ricordo di un evento tragico.

I familiari delle vittime hanno fatto un appello al sindaco di Genova che è anche commissario per la ricostruzione, Marco Bucci:i nostri parenti non devono essere nominati durante l’inaugurazione del nuovo viadotto”.

Lo annuncia Egle Possetti del Comitato ricordo vittime. “Per noi – dichiara la sorella di Claudia morta nel crollo – la festa sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro.

“Quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici. E sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie. Che non hanno avuto scampo”.

“Abbiamo aderito ad una petizione contro il concerto – continua Egle – è stata inserita in una piattaforma online, perché ci sembra opportuno non dover assistere a un evento grandioso a corollario di una vicenda che di grandioso ha molto poco».

I familiari delle vittime chiedono due momenti distinti per l’inaugurazione, uno per festeggiare, e uno per il ricordo delle vittime. “Abbiamo chiesto al sindaco ufficialmente di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari. Il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano”

La lettera del Comitato al sindaco di Genova

Pubblichiamo per intero la lettera del Comitato vittime del Ponte Morandi.

Stiamo sentendo parlare tutti delle varie iniziative in campo per l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova.

Noi parenti, nostro malgrado siamo purtroppo parte in causa in questa triste vicenda, e come da alcuni esternato e pensato, siamo dei rompiscatole…

Bene, penso proprio che sia importante esserlo, e forse non lo siamo abbastanza, perché siamo persone educate che hanno imparato a gestire il loro dolore con dignità.

Direi proprio che essere rompiscatole mi piace molto come espressione, perché dobbiamo lottare, dobbiamo tentare in tutti i modi di tenere viva la memoria e soprattutto far portare rispetto ai nostri morti, che dovrebbero essere considerati morti “di tutti gli italiani” perché la loro misera fine sulla faccia della terra è uno scacco alla dignità di tutto il nostro popolo, ed anche per voi che leggete non possiamo permettere che  questo diventi scacco matto.

Francamente è molto difficile barcamenarsi fra la vita di tutti i giorni e le incombenze che derivano dal rivestire il nostro ruolo, ma stringiamo i denti ed andiamo avanti.

Proprio per non vivere di “sentito dire” abbiamo richiesto un incontro al sindaco/commissario Bucci per capire quali fossero i reali piani per l’inaugurazione del nuovo viadotto, visto che i contatti con l’amministrazione sono costanti,siamo infatti stati coinvolti sempre per il futuro memoriale della tragedia.

Per noi, come per molti cittadini genovesi l’inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla nuova costruzione, non è così per tutti, ma si sa, ognuno ha le sue idee che chiaramente possono essere influenzate dalla propria sensibilità e posizione.

Abbiamo aderito ad una petizione contro il concerto, che è stata inserita in una piattaforma on line, perché ci sembrava opportuno non dover assistere ad un evento grandioso a corollario di una vicenda che di grandioso ha molto poco.

Ringraziamo tutti i cittadini che con passione ed affetto hanno aderito numerosi per appoggiare questa petizione perché sicuramente lo hanno fatto con il cuore e di questo siamo commossi.

Dall’incontro con il Sindaco, avvenuto ieri, sono emerse delle grandi differenze sull’interpretazione di questo momento, e noi francamente non possiamo essere giudici di quale sia la verità, con il cuore però noi non possiamo aderire a questa “festa” anche se potrebbe avere a margine dei festeggiamenti, un ricordo dei nostri cari.

Per alcune persone il nuovo ponte non ha legami con il Ponte Morandi e quindi la festa grande come nascita avrebbe ragione di essere… per noi è ovviamente questo nuovo ponte è il figlio… del vecchio ponte che purtroppo è morto “ammazzato”.

Noi vorremmo un’inaugurazione sobria, pensiamo sia molto emozionante il concerto in piazza dell’orchestra, pensiamo sia d’obbligo il taglio del nastro sul ponte, pensiamo sia molto forte e d’impatto il suono delle sirene del porto, pensiamo sia doveroso l’inno nazionale, non riusciamo a capire la camminata sul nuovo ponte, ma sembra che molti cittadini la vogliano fare.

Troviamo assurdo un concerto stile “Sanremo” (anche in fase 2 Covid inoltre) ma per festeggiare cosa???

Certo il nuovo ponte è stato fatto in tempi brevi, noi speriamo sia stato fatto molto bene innanzi tutto e che d’ora in poi sia controllato e curato come farebbe un buon padre di famiglia; certo questa costruzione ha usufruito anche di condizioni burocratiche di emergenza, ma la cosa che ci stupisce maggiormente è la grande festa per un’opera ultimata nei termini… una prerogativa un po’ nostra forse… Non dovremmo gioire per questo, dovremmo invece “massacrare” chi non porti a termine le opere previste nei tempi, senza motivi validi, e questo modo di essere italiani non lo capiremo mai.

Rispettiamo il lavoro e l’impegno di tutti in questi mesi, ma permetteteci di dire che per noi la festa (e capperi, in questo caso vorremmo noi le frecce tricolori…) sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro, quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici, e sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie che non hanno avuto scampo.

Noi vogliamo quindi momenti distinti per la “festa” e per il ricordo delle vittime, stante le premesse di cui sopra, abbiamo chiesto al sindaco ufficialmente di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari, il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano.

Non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, non lo meritano.

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