Bonus infissi finestre 2020, sconto 110%, 50%: come ottenerlo

Come funziona il nuovo bonus infissi 2020? Quali detrazioni si possono ottenere e quali requisiti bisogna avere. Ecco tutti i dettagli

Bonus infissi e finestre
Fonte Pixabay

Tra i numerosi incentivi varati dal Governo per far fronte all’emergenza coronavirus spicca senz’ombra di dubbio il Superbonus al 110% (detrazione fiscale spalmata in 10 quote annuali). Un incentivo previsto dal decreto rilancio 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale che va ha come obiettivo quello di rafforzare le agevolazioni ecobonus e sismabonus, che sarà esteso anche alle seconde cose.

Il bonus è applicabile anche per gli interventi sugli infissi e le finestre ma solo se agganciato ad interventi riguardanti l’efficienza energetica. Dunque, per fare un esempio, se si cambiano gli infissi nello stesso momento in cui si decide di cambiare il cappotto termico dell’edificio, si può detrarre fino al 110%. Laddove invece si opti per il solo acquisto di porte o finestre la sgravio fiscale Irpef è del 50%.

Bonus infissi finestre 2020: come funziona

Bonus infissi e finestre
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Per quanto concerne il funzionamento di questo bonus, dipende dal tipo di acquisto che si va a compiere. Può infatti rientrare nel bonus ristrutturazioni, in quello relativo ai mobili con detrazione al 50% o nell’ecobonus. Per poterlo ottenere le spese effettuate devono avvenire tramite bonifico bancario o postale che indichi la legge di riferimento (ristrutturazione o ecobonus), i dati del beneficiario, destinatario e causale. Inoltre, bisogna inviare un’apposita comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Successivamente non bisogna fare altro che conservare per 10 anni la documentazione che attesta l’intervento effettuato. Un passaggio fondamentale visto che la detrazione totale va divisa in 10 quote annuali di pari importo tramite la dichiarazione dei redditi. La prima deve essere certificata con il modello 730/2021 o il modello dei Redditi 2021.

Bonus infissi finestre 2020: quali sono le spese agevolabili?

Vediamo nello specifico quali sono le spese ammesse nel bonus infissi finestre 2020 detraibili al 50% (che possono arrivare a 110% se affiancate da altri lavori di messa in sicurezza dell’edificio):

  • Rafforzamento, sostituzione o installazione cancelli o recinzioni;
  • Installazione o sostituzione grate sulle finestre;
  • Installazione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini;
  • Interventi volti all’installazione di rilevatori di apertura ed effrazione sui serramenti; 
  • Saracinesche e tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • Telecamere per la videosorveglianza;
  • Sistemi di rilevazione per la prevenzione di atti illeciti.

Ma non è tutto. Esistono altri tipi di interventi che rientrano nel suddetto bonus, tra cui:

  • Allargamento finestre esterne;
  • Riparazione o sostituzione di davanzali di finestre e balconi (con la conservazione dei caratteri essenziali preesistenti);
  • Sostituzione senza alcun tipo di modifica della tipologia di infissi.

Bonus infissi agenzie delle entrate

Naturalmente il procedimento va dichiarato all’Agenzia delle Entrate. Ed è proprio questo passaggio che permette poi di ottenere la detrazione. In primis deve effettuare una richiesta, che va eseguita secondo i seguenti parametri:

  • Inviare la comunicazione di inizio lavori all’Asl tramite raccomandata A.R;
  • Pagamento tramite bonifico da cui deve risultare la causale del versamento che serve ad applicare la trattenuta dell’8% come previsto dalla legge. Vanno inoltre aggiunti il codice fiscale del beneficiario e il destinatario del pagamento;
  • Invio comunicazione all’Enea entro 90 giorno dalla fine dei lavori.

Passando invece alla dichiarazione, occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto di acquisto in caso di proprietà o di altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Vanno anche conservati diversi documenti, tra i quali si possono annoverare: concessioni e autorizzazioni o comunicazione lavori, domanda accatastamento qualora l’immobile non sia ancora censito, ricevute IMU, delibera condominiale qualora le spese riguardino parti comuni di edifici residenziali; dichiarazione di consenso del proprietario se i lavori sono svolti da un affittuario, fatture e ricevute delle spese e dei bonifici di pagamento.

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