Rispuntano le Sardine: denunciano sindaco di Avellino per movida

Il Pd si deflila dal suo dirigente, le Sardine lo denunciano: il sindaco di Avellino criticato per un assembramento nato da una festa sabato sera in cui era presente.

Festa di nome e di fatto. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è finito nell’occhio del ciclone per un assembramento nato sabato sera nella zona pedonale della città. “Portaci da bere” è uno degli slogan urlati dai ragazzi presenti all’indirizzo del loro primo cittadino.

Il sindaco che ama i giovani si è presentato in strada circondato da ragazzi festanti e dopo aver guidato un coro da stadio anti-Salerno si è prestato a selfie e foto, trasformando il giorno dopo da tranquilla domenica di fine maggio a giornata dalla polemiche forti.

Le Sardine lo denunciano

In attesa della ramanzina del governatore De Luca, con il Pd che prende le distanze dal gesto del sindaco irpino, ci hanno pensato le Sardine ad agire: con tanto di querela.

A proporla, un esponente politico del movimento delle Sardine, il motivo era prevedibile: Festa non ha fermato l’assembramento di centinaia di giovani ieri in città. Video virali testimoniano che il primo cittadino ha addirittura “diretto” un coro anti Salerno nel corso della notte di movida.

Copia della querela al sindaco di Avellino

Il sindaco su Facebook non sembra pentito, al contrario: «C’è chi i giovani li attacca e demonizza  – dice e  il riferimento è ovviamente a De Luca -. E non mi sembra abbia ottenuto risultati”.

“Io – continua il post – con i giovani sono a mio agio, da sempre. Per questo ieri sera ho deciso di fare un sopralluogo nell’isola pedonale, per assicurarmi che anche la ripresa della movida fosse nel pieno rispetto delle regole.

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Devo dire che ho trovato un clima tranquillo e allegro. Mi sono soffermato a salutare molti giovani che ho incontrato lungo il mio percorso, entusiasti per la ritrovata libertà. Ho colto questa bella occasione di incontro per stimolarli alla responsabilità e per spiegare loro che è bene essere ancora attenti, la libertà arriverà ma adesso bisogna continuare a seguire le regole in sicurezza.

Mi sono trattenuto qualche minuto con loro, con fare scherzoso e goliardico: sono profondamente convinto che il dialogo sia sempre la strada maestra, che per comunicare con i giovani occorrano empatia ed ascolto, mai contrapposizione e rigidità.

A qualcuno dà fastidio che io sia a contatto con la mia gente? Qualcuno mi preferirebbe dietro a una scrivania a firmare norme restrittive? Io sono il sindaco degli avellinesi. E dove c’è la vita di Avellino ci sono io. Guardate altrove, qui ci sono io a tenere tutto sotto controllo».

Il Pd contro il sindaco

Il Partito Democratico, attraverso il segretario regionale Leo Annunziata, va contro il sindaco: «Non sappiamo cosa avesse in mente quando ha deciso di incontrare i numerosi ragazzi della movida di Avellino la scorsa notte. Forse voleva giustamente far notare loro la pericolosa situazione che si stava creando con il mancato rispetto del distanziamento sociale.

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Poi invece si è trasformato in un surreale maestro d’orchestra intento a dirigere degli spontanei cori da stadio intonati chissà per quale ragione. È finita con un ulteriore, pericoloso, assembramento.

Da una figura istituzionale come il sindaco di Avellino – conclude Annunziata – ci si aspetterebbe un comportamento sobrio in questo difficile emergenza. E’ chiaro che siffatti gesti non sono in linea con i comportamenti e la responsabilità dei dirigenti del Pd».

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