Bunus 5000 euro: i requisiti delle piccole aziende per richiederlo

Il bonus di cinquemila euro, pensato per le aziende con meno di dieci dipendenti. Un finanziamento a fondo perduto che aiuterà a ripartire

Bunus 5000 euro, in quali Regioni il bonus può raddoppiare
Fonte foto: (Pixabay)

Il bonus di cinqumila euro, è il Fondo di solidarietà pensato per le piccole imprese con meno di dieci dipendenti. Il finanziamento è a fondo perduto e non un prestito, ed è pensato per far ripartire seppure lentamente, tutte le piccole imprese del Paese che sono state costrette a fermarsi dal Coronavirus.

In particolare, in Trentino, sono ventisettemila le aziende ad aver richiesto l’aiuto, con un totale di circa 100.000 impiegati. La Provincia, ha stanziato così, 90 milioni di euro sotto forma di finanziamento a fondo perduto, che andranno ad elargire ad ogni singola azienda, dai 5 ai 3 mila euro.

Per poterne usufruire innanzitutto le aziende devono mantenere il livello occupazionale, ovvero devono restare così come sono, senza licenziamenti, e devono pagare regolarmente i fornitori e mettere in atto le precauzioni necessarie per la sicurezza sotto il profilo sanitario.

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Bonus piccole aziende, come aiuteranno i dipendenti

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Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ha così annunciato la notizia: “Non possiamo impostare una manovra sui soli aiuti, fermo restando che il welfare trentino ha in sé gli strumenti necessari per aiutare i lavoratori sospesi dal lavoro e le loro famiglie a superare questa fase difficile, compresi quelli più esposti alle conseguenze della pandemia, lavoratori a tempo determinato, stagionali e così via”.

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Inoltre, Spinelli ci ha tenuto a sottolineare che la Giunta non ha mai smesso di puntare a far entrare denaro nell’economia trentina con il fine di garantire una strada futura alle attività, messe in difficoltà dal lockdown.

“Parliamo soprattutto delle realtà produttive sotto i 9 dipendenti, che occupano circa 100.000 addetti, quindi quasi un quinto della popolazione totale. Se queste imprese non avessero accesso al credito e se non potessero contare, ove necessario, su qualche minimo aiuto a fondo perduto per sostenere i costi fissi di questo periodo di lockdown, è chiaro che l’effetto sarebbe devastante in primo luogo per i lavoratori e le loro famiglie”.

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