Vacanze estive 2020, “possibilità da dimenticare” secondo lo pneumologo

Il professor Mario Schiavina, spiega quanto possa ancor oggi essere delicata la situazione Covid in Italia, con tutte le incertezze ad essa collegata

Covid, l'esperto: "Per ora dimentichiamo di andare al mare"
Fonte foto: (Getty Images)

Mario Schiavina, pneumologo ed ex direttore della terapia intensiva del Sant’Orsola di Bologna, ha provato a spiegare con delle dichiarazioni presso l’Istituto ANSA, il momento che sta vivendo il Paese a proposito dell’emergenza Coronavirus, ed anche i possibili scenari che i cittadini potrebbero aspettarsi dal futuro.

Futuro stesso però, che resta ancora molto incerto, visto che le valutazioni vanno fatte con cautela, di giorno in giorno e dati alla mano. Tra l’altro, ricorda il professor Schiavina, nemmeno “Quando ci saranno zero positivi e zero morti“, potremo dirci certi di aver sconfitto questo pauroso nemico, e di poter tranquillamente tornare alla vita di prima.

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Estate 2020, parla l’esperto: “Per ora dimentichiamoci del mare”

Covid, l'esperto: "Per ora dimentichiamo di andare al mare"
Fonte foto: (Getty Images)

“Sono i numeri a decidere se siamo in pace o in guerra e per ora non siamo in pace”. Esordisce così il professor Mario Schiavina, esperto pneumologo emiliano. “Pensare che, perché c’è il sole la gente possa andare in giro nelle città o possa già ora programmare di andare al mare in Riviera questa estate, per il momento, sono possibilità da dimenticare. Così come i ponti per il 25 aprile o il primo maggio. Procediamo con cautela, non facciamoci illusioni. Serve la massima prudenza”. Questo quindi l’avvertimento dell’esperto medico che predica calma e soprattutto, di non iniziare a sottovalutare l’allerta.

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Soprattutto, il dottor Schiavina, ricorda che nemmeno quando ci saranno città senza morti e contagiati, la situazione potrà dirsi completamente superata. Come logico che sia, l’esperto pneumologo parla di situazione da monitorare ogni giorno e passo dopo passo, con le dovute precauzioni. Secondo Schiavina infatti: “Occorrerà sempre un grandissimo controllo, perché non si sa se ci saranno e dove saranno altri possibili focolai. Tutto può essere ancora sotto traccia ed esplodere alla prima sciocchezza che qualcuno può fare, come assembramenti di persone o avvicinamenti”.

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