Cani: contributo annuale per chi decide di adottare. Come funziona?

Si tratta di una proposta del consigliere comunale di Pisa Alessandro Barbagna per promuovere l’adozione di cani e cercare di svuotare i canili

Cani randagi
Cani randagi (Fonte Pixabay)

L’amore verso gli animali domestici spesso decantato da molti è in realtà merce molto rara. I brutali fenomeni di abbandono, che in questo periodo per forza sono in aumento e la moda sempre più diffusa di “acquistare” cani in base alle proprie preferenze, fa si che nei canili e per le strade ci siano tanti amici a quattro zampe a cui nessuno dona le attenzioni che meriterebbero.

A tal proposito per cercare di invogliare le persone ad “adottare” i cani, è decisamente interessante la proposta del consigliere comunale di Pisa Alessandro Barbagna. La sua soluzione potrebbe essere molto utile per venire a capo delle situazione. Di cosa si tratta? Come funziona precisamente?

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Cani, i dettagli della proposta di Alessandro Barbagna

Cani
Cani e uomo, Fonte: Pixabay (https://pixabay.com/it/photos/cane-amicizia-natura-fiducia-1861839/)

Facendo riferimento alla realtà di Pisa, i cani abbandonati e poi catturati costano al Canile Sanitario Comunale circa 7 euro al giorno solo per le spese vive (2555 in un anno). A questo bisogna aggiungere che per quanto possano essere curati e tenuti bene, gli animali soffrono costantemente della mancanza di qualcuno che si prenda cura di loro. L’idea è quella di concedere un contribuito di 200 all’anno per i primi tre anni ad ogni nucleo familiare che decide di prendere in affido un cane dal canile.

Una misura volta a tutelare sia i cari amici a quattro zampe che in questo modo potrebbero essere adottati più facilmente, sia al comune che si ritroverebbe a risparmiare una cifra consistente. Denaro che potrebbe essere riutilizzato per servizi di altro genere. Inoltre, si tratta anche di un modo per far girare l’economia. Prendere un cane significa anche sostentarlo con cibo e strumenti volti al suo benessere, che possono essere acquistati in appositi negozi, sempre più diffusi sull’intero territorio nazionale. A questi vanno aggiunti anche i costi per le spese veterinarie, di cui naturalmente il “piccolo” non può fare a meno.

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