Salame: sai che cosa potrebbe accadere se lo mangi troppo spesso?

Mangiare salame tutti i giorni può avere degli effetti deleteri per la nostra salute. Ecco quali sono le problematiche che potrebbero derivare 

Salame
tagliere di legno con salame tagliato a fette

Resistere al sapore unico ed irresistibile del salame è un’impresa decisamente ardua. Quando lo si ha sotto mano è difficile non farsi prendere e iniziarlo a consumare “come se non ci fosse un domani”.

Facendo però i conti con la realtà, è bene considerare vari aspetti. Qualsiasi genere di cibo se mangiato nelle giuste porzioni e con la giusta frequenza, non ha effetti dannosi sulla nostra salute. Al contempo è bene capire le proprietà di ciò che mangiamo in modo da potersi dare i giusti freni.

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Salame e carni lavorate, i rischi per la nostra salute

Salame
Salame e insaccati (Fonte Pixabay)

A tal proposito è molto importante la ricerca effettuata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, un organismo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sede a Lione. Lo studio pubblicato sulla rivista Lancet Oncology ha rivelato che il consumo giornaliero o comunque eccessivo di salame e di carini lavorate può sfociare in una serie di problematiche piuttosto pesanti.

I processi di trasformazione di questi prodotti (stagionatura, salatura ed affumicatura) e le cotture li rendono cancerogeni e possono addirittura causare tumori tumori all’intestino e all’apparato digerente. Stando ai risultati dello studio mangiare 50 grammi al giorno di carni lavorate può aumentare il rischio di cancro al colon-retto. La percentuale di correlazione tra il consumo di carne e la suddetta malattia è addirittura del 18%. Un’incidenza decisamente alta, che lascia riflettere su come e quando mangiare carne ed insaccati in generale.

Non ci sono però reali certezze in merito a cosa effettivamente rende questo alimenta cancerogeno. Per questo è bene mangiarlo con moderazione. In questo modo si possono assumere ferro, zinco e vitamina B12. Da non sottovalutare la qualità al momento dell’acquisto, magari mettendo da parte la fisiologica voglia di risparmiare, tipica di quando ci rechiamo al supermercato a fare la spesa.

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