Reddito di cittadinanza: secondo step, inizia l’obbligo di lavorare per i Comuni

Parte la seconda fase del reddito di cittadinanza con i “lavori utili” da svolgere nel comune di residenza: tutte le info e quanto stabilito dal decretoreddito-cittadinanza lavori comuni

Il reddito di cittadinanza entra nella sua seconda fase: chi lo percepisce infatti è tenuto a svolgere i “lavori utili” nel comune di residenza. A stabilirlo è il decreto, firmato il 22 ottobre scorso e pubblicato in Gazzetta ufficiale il giorno 8 gennaio 2020.

Arrivata la pubblicazione, inizia la fase dei lavori di pubblica utilità.

Coloro che beneficiano del suddetto reddito, fatta eccezione per chi è stato esonerato, sarà convocato dai centri per l’impiego. Il lavoro svolto non sarà retribuito, chiaramente, poiché al suo posto viene percepito il reddito. In caso di mancata accettazione della condizione voluta dal decreto da uno dei membri familiari, il sussidio decadrà.

Per progetti utili si intendono prestazioni lavorative nell’ambito sociale, arte, cultura, ambiente e altro ancora. Il numero massimo di ore settimanali è di 8, che possono essere svolte in un solo giorno o suddivisi nella settimana. O, anche, in un data fetta di tempo del mese.

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Reddito di cittadinanza, via ai lavori utili con il nuovo decreto
Il ministro Luigi Di Maio e il Premier Giuseppe Conte (GettyImages)

Si entra dunque nella fase 2 del reddito di cittadinanza, dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n.5 dell’8 .1.2020 del decreto 22 ottobre 2019:” Definizione, forme, caratteristiche e modalita’ di attuazione dei Progetti utili alla collettivita’ (PUC)”, che come noto presenta degli obblighi per i beneficiari.

Chi percepisce il reddito infatti ha l’obbligo di svolgere le dovute ore nel mese. Le 8 ore possono diventare 16 solo tramite accordo, con una programmazione flessibile.

Vengono infine stabiliti i criteri in merito all’esclusione.

Le persone che hanno 65 anni; occupati con reddito da lavoro dipendente con imposta lorda maggiore delle detrazioni che spettano (8,145 euro), o lavoratore autonomo (4,800€). Ancora, chi studia; chi è affetto da disabilità; chi è in una condizione di saluta tale da impedire attualmente ko svolgimento dei lavori, e alcuni altri casi ancora.

Per consultare il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e approfondire tutte le info, cliccare qui.

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Per gli impegnati nel PUC che beneficiano del sussidio, vi sono gli obblighi in vigore rispetto a salute e sicurezza. Copertura dunque da un’assicurazione INAIL a spesa del comune.

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