Reddito di cittadinanza: cosa occorre sapere per il 2020

Scade il 31 gennaio la possibilità di presentare l’Isee al Caf. Altrimenti si rischia la sospensione dei pagamenti.

Inps
Inps (foto web)

L’Avviso arriva direttamente dall’Inps in un messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook:i beneficiari di Reddito di Cittadinanza, Pensione di cittadinanza, bonus bebè, carta REI e SIA corrono il rischio di veder sospesi i pagamenti da febbraio 2020 in poi.

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Tutta la certificazione necessaria va consegnata nei centri Caf entro il 31 gennaio. Dal momento in cui si presenta l’Isee passano circa 10 giorni lavorativi per approvare o meno la richiesta. Ecco dunque che è il caso di muoversi se non si vuole perdere questa occasione di aiuti economici.

In questo periodo le domande cresceranno ulteriormente, allungando ulteriormente i tempi necessari per i controlli da parte dell’amministrazione finanziaria. Insomma, prima si presenta la DSU e maggiori le certezze di farsi accreditare RdC, PdC, REI e SIA.

L’Istituto di Previdenza Sociale, che si occupa dell’erogazione materiale dei contributi rivolti a famiglie in difficoltà economica, ricorda dunque a tutti i beneficiari che la dichiarazione ISEE va rinnovata entro il 31 gennaio, pena la sospensione dei benefici. Questi ultimi non verranno cancellati del tutto, ma messi in stand by fino a quando l’attestazione economica non verrà presentata presso gli uffici territoriali competenti.

COME RICHIEDERE L’ISEE 2020

modulo Isee
Modulo Isee (foto web)

Sulla pagina Facebook dell’Inps si legge che per richiedere l’Isee 2020 si possono percorrere due strade:

1-ci si può recare in un CAF abilitato con l’attestazione dei redditi del 2018 (basta portare la Certificazione Unica 2019), giacenze medie su conti correnti o libretti bancari e postali al 31 dicembre 2018, visura catastale di immobili posseduti, targhe di veicoli di proprietà.

Tutta la documentazione verrà poi inoltrata telematicamente all’INPS per il rilascio dell’attestazione ISEE.

2-altrimenti è possibile scaricare l’isee precompilato direttamente dal sito Internet dell’INPS dove sono registrati i dati necessari recuperati dalle banche dati centralizzate dell’Agenzia delle Entrate e del Catasto. Il contribuente potrà integrare e modificare la DSU con altri dati in proprio possesso e inoltrarla autonomamente all’Istituto di previdenza.

Nessun problema, invece, per il pagamento del mese di gennaio 2020, che verrà garantito anche se non si dovesse rinnovare la dichiarazione.

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