L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic, impegnato nella lotta contro la leucemia, lancia un appello dallo stadio: “Donate il midollo osseo”
Prima della partita di Serie A tra Bologna e Atalanta, poi vinta dalla squadra allenata da Sinisa Mihajlovic per 2-1, il tecnico serbo, impegnato nella dura lotta contro la leucemia e che da poco ha ricevuto il trapianto di midollo osseo, ha voluto lanciare un importante appello dallo stadio Dall’Ara, sensibilizzando a proposito della donazione proprio del midollo.
Nonostante le condizioni di salute del mister, note a tutti, e che ha seguito regolarmente il match in panchina, Mihajlovic si è mostrato insieme all’Ail, l’Associazione italiana per la lotta alla leucemia, linfomi e mielomi.
I rappresentanti della suddetta, sezione Bologna, hanno avuto la possibilità di spiegare il lavoro e quanto viene da loro fatto. Al loro fianco c’era proprio il mister della squadra, che sta giocando la sua partita più importante ma che, nonostante tutto, non fa mancare il proprio apporto e la propria vicinanza al club e ai suoi ragazzi.
“Ringrazio loro e i dottori”, ha spiegato Sinisa, soffermandosi sull’importanza della ricerca grazia alla quale “una brutta malattia come quella con cui combatto è diventata curabile”.
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Sinisa Mihajlovic, l’appello dell’allenatore del Bologna: “In Italia non si dona abbastanza”
Parole importanti e doppiamente significative, quelle di Sinisa Mihajlovic, che anzitutto si è soffermato sul ruolo fondamentale della prevenzione, sottolineando quanto sia importante controllarsi di volta in volta. “In Italia non si dona abbastanza, ha continuato, siamo indietro rispetto a Paesi come quelli del nord, gli Stati Uniti e la Germania”.
Il tecnico ha spiegato che lui non può più donare, purtroppo, ma ha invitato tutti a farlo, e a schierarsi a favore della ricerca.
Per entrare a far parte del registro nazionale dei donatori, connesso a quello internazionale, vi sono alcuni requisiti da rispettare:
- età tra i 18 e 35 anni
- peso almeno di 50 chili
- buona salute
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Dopo il primo screening, si va avanti con la tipizzazione; il contatto avverrà solo in caso di compatibilità con un paziente, e anche in questo caso avranno luogo ulteriori esami ed accertamenti.
