Concorso Prefettura 2020: posti disponibili e criteri per l’accesso

Il bando per il Concorso Prefettura 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è scadrà il 19 dicembre 2019. A disposizione 200 posti, ma la concorrenza si preannuncia foltissima

Concorso Prefettura 2020
Concorso Prefettura 2020 (GettyImages)

La stagione dei concorsi pubblici continua a proporre nuovi bandi. L’ultimo in ordine di tempo è quello relativo alla Prefettura. Lo scorso 19 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando relativo al suddetto concorso e ci sarà tempo fino al 19 dicembre per potersi iscrivere.

La Prefettura è un organo del Ministero dell’Interno che svolge la funzione di rappresentanza governativa sulle province e ha sede nel capoluogo regionale. A capo c’è il prefetto che svolge vari compiti tra cui vigilare sulle attività amministrative e decidere in merito ad ordine e sicurezza pubblica.

Dunque per questo motivo non sarà affatto semplice aggiudicarsi un posto tra i 200 disponibili. Saranno attuati criteri rigidi oltre che prove selettive ad alto coefficiente di difficoltà. Chi riuscirà a superare l’iter previsto inizierà la carriera prefettizia previa partecipazione ad un corso di formazione. Per poter inviare la domanda bisogna seguire la procedure informatizzata presente sul sito concorsiciv.interno.gov.it e disporre dell‘identità digitale SPID. 

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Bando Concorso Prefettura 2020: i requisiti per poter partecipare

Concorso Prefettura 2020
Prefettura Trieste (Instagram)

Per quanto concerne i requisiti per poter prendere parte al concorso, in primis bisogna essere cittadini italiani. Altro parametro inoppugnabile è quello dell’età. Possono infatti partecipare solo che coloro che non hanno compiuto 35 anni. Il limite però aumenta di un anno per coloro che sono coniugati e di un anno per ogni figlio a carico. Cinque anni in più per gli appartenenti alle categorie protette e fino a tre anni per coloro che hanno prestato servizio militare. Le altre due prerogative sono il godimento dei pieni diritti civili e politici, qualità morali e di condotta e idoneità fisica all’impiego. Inoltre non sono ammessi al concorso coloro che sono esclusi dall’elettorato politico attivo, coloro che sono stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento.

Passando ai titoli di studio, è indispensabile la laurea, specialistica o triennale non fa differenza, purchè sia inerente i seguenti ambiti: giurisprudenza, economia, storia, scienze politiche, sociologia, scienze dell’amministrazione. Per qualsiasi chiarimento in merito è bene consultare il Bando di Concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Le varie prove del concorso

Una volta chiusa la fase di iscrizione si procederà con una prova preselettiva in cui andranno avanti “solo” i primi 1400. Il test sarà a risposta multipla. Riguarderà i seguenti argomenti: diritto amministrativo, diritto civile, diritto costituzionale, diritto comunitario, economia politica e storia contemporanea.

Lo step successivo si articolerà in altre cinque prove: tre elaborati su diritto amministrativo, storia e diritto civile, la risoluzione di un caso in ambito giuridico amministrativo e una prova di lingua inglese o francese (a discrezione del candidato). Una superati questi ulteriori test ci sarà un esame orale finale sulle materie dei vari scritti. A queste potrebbero essere aggiunte altri argomenti come ad esempio nozioni generali di sociologia e scienze, diritto penale, scienze delle finanze e legislazione speciale ed amministrativa riferita alle attività. 

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