Live non è la D’Urso, Vittorio Feltri contro Vladimir Luxuria

Il direttore di Libero Vittorio Feltri durante “Live Non è la D’Urso” si è lasciato andare a delle considerazioni personali sugli omosessuali, scatenando l’ira di Vladimir Luxuria

Vittorio Feltri
Vittorio Feltri (screenshot)

I due “Vittorio” non si sono affatto risparmiati nel corso della puntata di Live Non è la D’Urso. Allo show di Vittorio Sgarbi ha fatto seguito quello del direttore di Libero Vittorio Feltri.

Nel corso del confronto con le cinque sfere, Feltri ha avuto un diverbio piuttosto colorito con l’ex parlamentare Vladimir Luxuria, sul tema dell’omosessualità. La discussione si è accesa fin dalle prime battute. Tra i due sono volate parole pesanti e nessuna delle parti ha fatto un passo indietro, cercando di capire il punto di vista della controparte. Una distanza abissale, con un paradosso di non poco conto, ovvero l’iscrizione di Feltri all’Arcigay, avvenuta ben cinque anni fa.

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Vittorio Feltri vs Luxuria: “Gay è inglese, Fr…o è un termine latino”

Vittorio Feltri
Vittorio Feltri (facebook, @vfeltri)

Alle “accuse” della Luxuria, Feltri si difende così: “Fare la guerra al vocabolario è la cosa più stupida di questo mondo. Io utilizzo il linguaggio colloquiale, quello del popolo. Il giornalismo si avvale di questo codice. Io parlo come voglio e non mi interessa di ciò che pensa lei. Tutti i termini che io uso sono contenuti nei principali dizionari italiani. Perchè devo usare il termine gay che è inglese, fr…o è un termine latino, lei non sa un c…o. Impari il latino prima di venire a discutere con me. La pianti e non faccia l’oca”.

Nulla di diverso con quanto affermato in passato (nemmeno troppo lontano), in cui ha addirittura definito Milano il “vivaio dei finocchi”, durante una sua apparizione in un programma di La7. Di seguito il video.

Nonostante ciò Luxuria non si è arresa e ha chiuso la diatriba dichiarando che l’utilizzo di certi epiteti può essere deleterio per i ragazzi, che in alcuni casi hanno addirittura intrapreso la via del suicidio, perchè stanchi dei continui insulti omofobi.

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