Brescia, insulti al padre di Desiree Piovanelli

“Sei un miserabile burattinaio”, è l’insulto, indirizzato al padre di Desiree Piovanelli, scritto su due cartelli appesi in strada a Leno, in provincia di Brescia

Desiree, insulti al padre
Desiree Piovanelli, due cartelli con insulti al padre appesi in strada in provincia di Brescia (tgcom24)

Il più grande dolore che possa colpire un essere umano è la perdita di un figlio/a, sopratutto per colpa di una o più mani assassine ed ancora nel fiore degli anni. Di conseguenza l’elaborazione di un tale lutto è molto più difficile e dolorosa, motivo per cui la ricerca dei colpevoli non risponde solo al legittimo desiderio di giustizia ma anche ad un profondo bisogno di avere un motivo cui aggrapparsi per continuare a dare un senso ad un’esistenza senza più un figlio, strappato via all’affetto dei propri cari dalla brutalità umana. Non ci si accontenta, pertanto, di frammenti di verità ma anche a distanza di anni si continua a lottare affinché tutti i veri responsabili vengano assicurati alla giustizia. E’ il caso del padre di Desireè Piovanelli, la 14enne uccisa nel 2002 da tre minorenni ed un maggiorenne.

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Brescia, insulti al padre di Desiree Piovanelli: “Sei un miserabile burattino”

Einstein diceva che “non il genio bensì la stupidità umana non ha limiti”, purtroppo anche la malvagità umana. Ne sono prova due vergognosi cartelli nei confronti del padre di Desiree appesi in strada a  Leno, in provincia di Brescia, che recano tale oltraggiosa accusa: “Piovanelli Maurizio, sei un miserabile burattino appeso ai fili dei burattinai di Leno”. Qual è la sua grave colpa? Quella di aver fatto aprire l’anno scorso un’inchiesta bis sulla morte della figlia ritenendo che dietro all’omicidio ci fosse un giro di pedofilia e che di conseguenza sia  ancora a piede libero il mandante di tale esecrabile delitto.

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