Denuncia per il figlio di Bossi: non paga il conto al ristorante

Riccardo Bossi, figlio dell’ex leader della Lega, ha ricevuto una denuncia per non aver pagato il conto al ristorante. L’accusa e i precedenti.

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Un’immagine del ristorante Antico Beccaria di Firenze, dove il figlio di Bossi non ha pagato il conto della cena (Facebook)

Riccardo Bossi, 40 anni, figlio del Senatur della Lega, ha ricevuto una denuncia per non aver pagato il conto presso uno storico locale di Firenze, l’Antico Beccaria, dopo aver concluso la sua cena di sabato sera.

Riccardo si trovava a Firenze lo scorso weekend e in compagnia di una bella ragazza ha cenato presso un tradizionale ristorante di Firenze nei pressi di Piazza Beccaria. Dopo aver consumato una cena a base di salumi, formaggi, hamburger e birra a volontà, e aver guardato il derby milanese, al momento del conto (di circa 70 euro) ha affermato di avere un problema con la carta di credito. Ha quindi lasciato il locale promettendo di andare a fare un prelievo al bancomat e di tornare di lì a breve. Gaetano Lodà, proprietario dell’Antico Beccaria, non vedendolo più arrivare gli ha mandato un sms al numero che aveva ricevuto in fase di prenotazione, per sollecitare il pagamento. “Sto prelevando, arrivo” è stata la risposta di Bossi, che però si trovava in realtà già nell’appartamento del residence Forte 16 presso cui soggiornava.

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Riccardo Bossi, figlio del Senatur, non paga il conto al ristorante: la denuncia e i precedenti

Lodà, nonostante il messaggio di rassicurazione di Bossi, ha avvertito la polizia, che lo ha raggiunto nel residence in cui alloggiava e lo ha avvertito di un rischio di denuncia a seguito del mancato pagamento del conto della cena. “Non è certo per la somma, ma è una questione di principio. E magari con la mia denuncia, metto in guardia qualche altro commerciante fiorentino dal guardarsi da questo signore” sono state le parole del ristoratore. E il mattino dopo, la denuncia per reato di insolvenza fraudolenta è arrivata e a questa potrebbe aggiungersi anche quella della struttura in cui ha soggiornato: pare infatti che Riccardo non sia stato in grado di pagare il saldo della prenotazione che aveva fatto. Ma tutto questo non sembra essere una novità per il fratello maggiore del “Trota”: proprio negli scorsi giorni ha infatti ricevuto la seconda condanna in appello per una truffa ai danni di una gioielliere di Busto Arsizio, a cui “dimenticò” di pagare un costosissimo Rolex.

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