Libia, bombardato un centro detenzione per migranti: accusato Haftar

Almeno 40 morti e 80 feriti in seguito ad un bombardamento su un centro detenzione per migranti in Libia: accusate le forze di Khalifa Haftar 

Libia, bombardato un centro detenzione per migranti: accusato Haftar
Tagiura, Tripoli – Libi (Twitter, Emergenza 24)

Un centro detenzione per migranti in Libia sarebbe stato bombardato e colpito dal sedicente Esercito nazionale libico guidato dal generale Khalifa Haftar, stando all’accusa del governo appoggiato dagli Stati Uniti: l’attacco avrebbe provocato numerose vittime, almeno 40 morti e 80 feriti. L’episodio sarebbe avvenuto a Tagiura, nei pressi di Tripoli

A renderlo noto sul social network Twitter è Emergenza 24 che parla di un bombardamento di “un campo migranti con molte vittime”, mentre si aspetta che arrivino delle conferme ufficiali. Il governo che gode del favore di ONU e USA ha lanciato accuse verso le forze capeggiate dal generale Haftar, mediante un comunicato.

Tuttavia, l’Esercito Nazionale ha risposto, negando di aver compiuto il fatto e colpito il centro.

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Libia, le forze di Haftar accusate di aver colpito un centro detenzione per migranti: le parole del ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero

Un raid aereo, un bombardamento operato dalle forze del generale Khalifa Haftar, stando a quanto affermato dal governo appoggiato da ONU e USA, avrebbe dunque colpito un centro detenzioni per migranti a Tagiura, nei pressi di Tripoli: come detto, il grave atto avrebbe provocato la perdita della vita per circa 40 persone e il ferimento di 80. L’Esercito Nazionale ha negato di aver compiuto il fatto.

Sull’accaduto è intervenuto il ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana Enzo Moavero Milanesi, che ha spiegato di aver appreso con sgomento la notizia di un atto che ha causato la morte di tante persone, una “tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile”, ha spiegato.

Il ministro ha poi sottolineato la necessita di attuare misure di “seria protezione per i civili” e allo stesso tempo trasferire i migranti in luoghi sicuri.

 

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