Matteo Salvini, tappa ad Acerra: “La camorra la sconfiggeremo insieme”

Matteo Salvini, tappa ad Acerra: "La camorra la sconfiggeremo insieme"
Il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini (Getty Images)

Il leader della Lega, vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini fa tappa ad Acerra, città metropolitana di Napoli e parla di camorra: applaudito e contestato

Ad Acerra, comune della città metropolitana di Napoli, è arrivato nel pomeriggio di oggi, lunedì 6 maggio, Matteo Salvini per il suo tour elettorale campano, in sostegno della candidatura a sindaco di Gianluca Golia, e tra gli argomenti toccati ha parlato anche di camorra davanti alla folla riunitasi.

Il ministro dell’Interno ha infatti spiegato al pubblico: “”Aversa non è terra di camorra. La camorra la sconfiggeremo insieme con voi”, poi proseguendo: “Come responsabile del Viminale posso assumere più forze dell’ordine e vigili del fuoco, dare più soldi ai sindaci per la videosorveglianza”.

Il ministro è stato accolto nel cinema Metropolitan da decine di militanti che lo hanno invocato a gran voce.

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Ad Acerra arriva Matteo Salvini tra applausi e contestazioni e parla anche di Camorra: “Vado avanti come un treno”

Intervenuto oggi, lunedì’ 6 maggio, ad Acerra, comune della città metropolitana di Napoli, il vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, in occasione del suo tour elettorale campano in cui, nel corso del comizio, ha parlato anche di camorra.

In sostegno della candidatura a sindaco di Gianluca Golia, Salvini è stato accolto nel cinema Metropolitan da decine di militanti che lo hanno invocato a gran voce; la sala era gremita e molta gente è rimasta anche fuori. Non è mancata la contestazione di manifestanti che hanno intonato “Bella ciao” e gridato “fascista”.

“Mi hanno mandato una foto da Napoli per farmi vedere cosa c’è scritto sui muri dell’Università – ha proseguito – Salvini muori, Salvini infame, spara a Salvini, Salvini a testa in giù, Salvini in piazzale Loreto. Ecco loro sono i pacifisti e i democraticì. “Mi chiamano razzista. Mi attaccano sia alcuni miei alleati che dall’ opposizione, ma io vado avanti come un treno. Sono abituato oramai agli attacchi di Saviano e della Boldrini. Più mi minacciano più vado avantì”, ha spiegato.

 

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