Caso Siri, Salvini: ” Per le dimissioni almeno un rinvio a giudizio “

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Il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini (Getty Images)

Dalle colonne del Corriere della Sera Salvini apre alle dimissioni del sottosegretario Siri ma pone una condizione: ” Almeno un rinvio a giudizio “

Prima apertura, durante un colloquio con il Corriere della Sera, alle dimissioni del sottosegretario Siri, indagato per corruzione dalla Procura di Roma, da parte del leader del Carroccio Salvini ma subordinate ad una condizione: ” Che ci sia almeno un rinvio a giudizio. Non si dice una condanna in terzo grado, ma nemmeno può bastare l’apertura di un’indagine basata su una telefonata tra due persone che parlano di una terza “. In caso contrario, ammonisce, “la democrazia corre dei seri rischi“. Di conseguenza il Ministro dell’Interno esclude che il Consiglio dei Ministri di mercoledì possa rappresentare il capolinea dell’esperienza dell’esecutivo giallo-verde: ” Che cosa succede mercoledì? Niente. Giovedì? Niente. E niente sabato e domenica “.

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Caso Siri, Salvini: ” Per le dimissioni serve almeno un rinvio a giudizio. Buttiamo via tutto il governo? “

Il leader leghista  alla provocazione al collega di governo Di Maio (” Su quasi ogni giornale, c’è scritto che la Lega vuole staccare la spina al governo. E tutto questo per cosa? Per una poltrona? Per non mollare un loro indagato per corruzione? “) risponde: ” Ma quando mai il problema è stato quello di una poltrona? Per me è evidente: condannare, dimissionare, linciare una persona sulla base di chiacchierate telefoniche di altre persone, io temo sia pericoloso per la democrazia. La scardina, e scardina i principi costituzionali di garanzia “. Poi passa al contrattacco: ” Ma scusi, e se due parlassero al telefono di Di Maio, di Toninelli o di Di Battista? Che facciamo? Buttiamo via tutto il governo? “. Comunque, che il Ministro dell’Interno non abbia alcun interesse ad aprire una crisi di governo lo dimostra il continuo rilancio dei provvedimenti che più stanno a cuore al proprio partito.

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