Palermo, terrorismo islamico: 2 fermati

(Getty Images)

Fermate a Palermo due persone, un 25enne convertitosi all’Islam ed un 18enne marocchino, per istigazione ed apologia di reati di terrorismo

E’appena di ieri l’allarme lanciato dal vicepresidente libico Ahmed Maitig circa il rischio concreto che 400 terroristi dell’Isis, detenuti tra Tripoli e Misurata, possano evadere approfittando del caos generato dallo scontro in atto tra l’esercito fedele al governo di unità nazionale e le milizie del Generale Haftar per poi infiltrarsi tra le centinaia di migliaia di libici, in fuga dalla guerra, che potrebbero sbarcare in Europa. Tuttavia, a conferma che il rischio terrorismo non è solo legato ai flussi migratori, la Procura di Palermo ha disposto il fermo di due persone accusate di istigazione a commettere reati di terrorismo e autoaddestramento per commettere atti terroristici. Si tratta di un palermitano 25enne, residente in Lombardia, convertitosi all’Islam, e di un marocchino 18enne che vive a Novara, considerato un fondamentalista islamico.

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Palermo, terrorismo islamico: 2 fermati. La propaganda via social

I due fermati, che si sono conosciuti tramite internet, progettavano di andare a combattere in Siria nelle fila dell’Isis. Il 25enne, Giuseppe Frittitta,  autotrasportatore a Brescia, indottrinato alla radicalizzazione dal 18enne marocchino, ha anche avuto per alcuni mesi contatti, tramite i social, con una jihadista americana, che vive negli Usa, che gli forniva indicazioni riservate sulle zone teatro delle battaglie dell’Isis. Nei giorni scorsi  l’uomo, che si fa chiamare Yusuf, si è sposato a Brescia con una cittadina marocchina. Intensa la sua attività di apologia ed istigazione a commettere reati di terrorismo sui social: si faceva selfie con in mano un coltello che definiva “mio compare 26 centimetri”, si era fatto crescere una lunga barba nera e inneggiava alla vendetta dei combattenti dell’Isis morti in battaglia. Più volte, nelle chat sui social, invocava l’uccisione di “tutti gli occidentali“.

 

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