
Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione del terzo giovane accusato nel presunto stupro della 24enne di Portici, in Circumvesuviana
Scarcerato anche il terzo giovane accusato del presunto stupro nella stazione della Circumvesuviana a San Giorgio a Cremano, Napoli: questo, è quanto ha disposto il Tribunale del Riesame.
Il ragazzo, accusato di aver stuprato una donna 24enne nel vano ascensore della stazione, è il terzo ad essere rilasciato dopo gli altri due uomini.
Non si conoscono ancora le motivazioni, ma la decisione era nell’aria dal momento che il quadro probatorio è lo stesso. Dietro le motivazioni alla base delle scarcerazioni dei tre ragazzi, ci sarebbero dei forti dubbi sul racconto e sulla ricostruzione dei fatti fornita dalla ragazza.
Il terzo ragazzo scarcerato, detenuto dal 6 marzo presso il carcere di Secondigliano, farà dunque ritorno a casa.
La difesa del legale Massimo Natale, penalista del 18enne, ha puntato sul fatto che la ragazza fosse consenziente al momento del rapporto.
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Napoli, libero il terzo accusato di stupro in Circumvesuviana: la fase della violenza non documentata nei video
È dunque stato liberato il terzo ragazzo accusato del presunto stupro di una donna 24enne di Portici a Napoli, nella stazione della Circumvesuviana a San Giorgio a Cremano.
Le immagini delle telecamere interne della stazione, stando alla tesi sostenuta dall’avvocato, non dimostrerebbero alcun segno di coercizione iniziale dei ragazzi sulla 24enne di Portici che ha poi denunciato i presunti abusi.
Il referto medico parla di chiare lesioni agli organi genitali compatibili con l’uso di violenza da parte dei ragazzi.
La fase della violenza non è documentata dai video: secondo quanto si è appreso, è questo uno degli elementi alla base della decisione dei giudici del Riesame di Napoli che hanno annullato la misura cautelare degli arresti in carcere emessa dal gip.
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I giudici in generale avrebbero ritenuto “poco circostanziata” la ricostruzione dei fatti fornita dalla giovane donna, e nelle motivazioni ricordano che i video presentati dagli inquirenti riguardano le fasi antecedenti e subito successive alle presunte violenze.