Francia: ritirate tredici tipi di protesi al seno per rischio cancro

Francia: ritirate alcune protesi al seno per rischio cancro
Protesi (GettyImages)

La Francia ritira tredici tipi di protesi al seno, ritenute dall’agenzia sanitaria connesse all’insorgenza di casi di linfoma anaplastico

L’agenzia sanitaria francese per la sicurezza dei prodotti medici ha deciso, come misura precauzionale, di ritirare dal mercato un tipo di impianto di protesi mammarie macrotesturizzate e degli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene, per il rischio connesso con l’insorgenza di una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico.

Ne dà notizia la stessa Ansm sul proprio sito e aggiunge che non si raccomanda l’espianto preventivo per le donne portatrici di tali protesi.

In Francia, quindi, è stata vientata l’immissione di tredici tipi di protesi sul mercato, il divieto di distribuzione ed utilizzo ed il ritiro delle protesi presenti, a partire dal 5 aprile.

Nel 2017 in Francia il numero di donne portatrici di questo tipo di impianti mammari era stimato in 400mila. Secondo l’agenzia francese dal 2011, sono 59 casi di ALCL associati a tali impianti mammari.

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Francia: ritirate alcune protesi al seno per rischio cancro. In Italia, il ministro della salute Giulia Grillo

In Francia, a partire dal 5 aprile, saranno ritirate tredici tipi di le protesi ritenute la causa dell’insorgenza di una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico.

In Italia, il ministro della salute Giulia Grillo ha richiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito alle protesi mammarie a superficie testurizzata, alla luce della decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tali protesi.

Il parere è stato richiesto per avviare eventuali iniziative nei confronti dei fabbricanti coinvolti nella produzione dei dispositivi a rischio.

Negli ultimi otto anni sono state impiantate 411 mila protesi: in 41 casi si è sviluppato il Linfoma Anaplastico a grandi cellule.  Ad oggi nel mondo si stimano circa 800 casi su 10 -35 milioni di pazienti impiantati.

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A seguito delle attività di sensibilizzazione promosse sull’argomento si è rilevato un progressivo aumento del numero di casi diagnosticati, passando da 1 caso nel 2010 a 8 casi nel 2015.

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