51 anni fa l’assassinio di Martin Luther King

 

Martin Luther King (Getty Images)

Ricorre oggi il 51esimo anniversario dell’assassinio, a Memphis, di Martin Luther King, leader della lotta per i diritti civili degli afroamericani nonché icona della non violenza

Sono trascorsi 51 anni dalla morte di Martin Luther King, il più importante leader del movimento per i diritti degli afroamericani e per la lotta alla segregazione nonché simbolo della lotta al razzismo e all’ingiustizia. Il 4 aprile del 1968 l’apostolo della non violenza veniva freddato, a Memphis, da un colpo di fucile di precisione alla testa mentre si trovava sul balcone del secondo piano del motel presso cui alloggiava. Per decenni il killer di Martin Luther King è stato considerato James Earl Ray, tuttavia  nel dicembre del 1999 una giuria ha decretato che King fu vittima di una cospirazione che includeva Loyd Jowers, proprietario del Jim Grill, ristorante situato nei pressi del hotel dove venne ammazzato.

LEGGI ANCHE –> USA, UCCISO A LOS ANGELES IL RAPPER HUSSLE

51 anni fa l’assassinio di Martin Luther King. “I have a  dream “

La fama del paladino della lotta per i diritti civili è senza dubbio legata anche al celeberrimo discorso “I have dream” pronunciato dal Dr.King, così come con deferenza veniva chiamato dai suoi sostenitori avendo conseguito un dottorato in filosofia, in occasione della marcia su Washington del 28 agosto del 1963 quando 250 mila persone si radunarono per celebrare la dichiarazione di emancipazione di Lincoln  e per supportare l’iniziativa legislativa dell’allora Presidente Kennedy, proseguita dopo il suo omicidio, il 22 novembre del 1963 a Dallas, dal suo successore, Lyndon Johnson, che varò nel 1964 il Civil Rights Act: provvedimento con il quale si aboliva la segregazione razziale nelle scuole, nei luoghi di lavoro ed in tutte le strutture pubbliche. Un messaggio di uguaglianza universale che conserva anche oggi la sua attualità e che è assurto, sorta di preghiera laica, al rango di testo sacro per tutti coloro che combattono contro le discriminazioni di ogni tipo. Di seguito l’incipit di “I have a dream ”

“I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: “We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal 

I have a dream that one day on the red hills of Georgia, the sons of former slaves and the sons of former slave owners will be able to sit down together at the table of brotherhood…”

“E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza “

Impostazioni privacy