Napoli, raid notturno di ragazzini nella scuola Santa Caterina da Siena

San Pietro Patierno Napoli
Comune di Napoli a San Pietro a Patierno [Fonte: Google Maps]
A Napoli la scuola Santa Caterina da Siena, nel quartiere di San Pietro a Patierno, è stata colpita da un raid notturno di ragazzini. Il plesso scolastico chiude, le mamme protestano

 

Un gruppo di ragazzini ha fatto irruzione, di notte, nella scuola dell’infanzia Santa Caterina da Siena, nel quartiere di San Pietro a Patierno a Napoli. La denuncia arriva direttamente dai bambini e dalle mamme, che hanno fatto i conti con una scuola devastata. I vandali hanno distrutto i servizi igienici e hanno rubato diverse apparecchiature, tra cui un videoregistratore e uno stereo. Sono entrati facilmente, sfasciando alcuni vetri d’ingresso, approfittando dell’assenza del servizio di sorveglianza. Varie ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, anche se si ipotizza che i responsabili siano riconducibili a qualche baby gang locale. I danni, seppur contenuti dal punto di vista economico, hanno reso necessaria la temporanea chiusura del plesso scolastico di Santa Caterina da Siena.

Scuola Santa Caterina da Siena chiusa per raid di baby gang: la protesta delle mamme

Il raid notturno del gruppo di ragazzini che ha colpito la scuola Santa Caterina da Siena a Napoli, nel quartiere di San Pietro a Patierno, ha portato alla chiusura momentanea della scuola. Nel frattempo le mamme degli alunni protestano chiedendo maggiore sicurezza alle istituzioni: “Adesso il Comune di Napoli si sta muovendo per quantificare il danno e dirci quando riaprirà la scuola, intanto ci troviamo a subire queste ennesimo raid ai danni di una scuola di fondamentale importanza per un territorio come il nostro”, spiega Loredana, rappresentante dei genitori. La mamma allude al fatto che la scuola di San Pietro a Patierno già fu bersaglio, in passato, di atti vandalici. In conclusione, aggiunge: “Noi genitori abbiamo più volte sopperito alle mancanze dell’amministrazione comprando di tasca nostra persino la carta igienica per i nostri bambini, ma sul fronte della sicurezza e della sorveglianza le istituzioni non possono abbandonarci”.

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