Caso Salvini-Diciotti, Rousseau vota NO: ecco cosa potrebbe accadere

Caso Salvini-Diciotti, Rousseau vota NO: ecco cosa potrebbe accadere
Voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti del Matteo Salvini per il caso Diciotti, sulla piattaforma Rousseau (ilblogdellestelle.it)

Giorno di votazione per gli iscritti del M5S sulla piattaforma Rousseau: cosa accadrebbe se sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti a vincere fosse il NO? 

Alle 21.30 si chiuderà sulla piattaforma Rousseau il voto, interno al Movimento 5 Stelle, sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti. 

La votazione è cominciata alle 11, con un’ora di ritardo ed è stata prorogata fino alle 21.30, a causa dei problemi riscontrati sulla piattaforma che, come già accaduto, è andata in crash.

Il quesito prevede due possibilità di risposta rispetto alle decisioni prese sul Caso Diciotti di ritardare lo sbarco e all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.

La prima opzione è votare “, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere”.

La seconda opzione è votare: “No, non è avvenuto per la tutela di un interesso dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere”.

Caso Salvini-Diciotti, Rousseau vota NO: ecco cosa potrebbe accadere
Piattaforma Rousseau, voto su autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini

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Caso Salvini-Diciotti, Rousseau vota NO: cosa succede se vince il NO

Nel caso in cui gli iscritti del Movimento 5 stelle e votanti sulla piattaforma Rousseau decidessero per il “NO”, qualora quindi fossero d’accordo con l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini, i rapporti tra il M5S e la Lega potrebbero seriamente guastarsi.

I leader del Movimento dovrebbero a quel punto prendere visione della scelta del “popolo” e schierarsi con il PD in Giunta, negando l’immunità parlamentare a Salvini che quindi poi andrebbe a giudizio.

Il ministro dell’Interno non vuole correre il rischio di venire condannato per un reato come il sequestro di persona che, stando alla legge Severino, potrebbe portare al decadimento un po’ come avvenuto con Berlusconi.

L’alleanza dei due partiti al governo, già di per sé poco stabile, inizierebbe a quel punto a traballare pericolosamente ponendo seri dubbi anche sulla durata della legislatura.

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