San Ferdinando, incendio in baraccopoli: morto un migrante

La baraccopoli di San Ferdinando è densamente popolata dai braccianti che, in questo periodo, lavorano intensamente per la stagione degli agrumi. Lo stato in cui queste persone sono costrette a vivere da anni è sotto la lente delle istituzioni che, tuttavia, non sembrano riuscire a trovare una soluzione. Questa mattina la Prefettura ha convocato ancora un vertice al comune di San Ferdinando, in seguito a un primo incontro tra il prefetto Michele di Bari e le forze dell’ordine. Una prima misura, stabilita anni fa, ha portato alla costruzione di una nuova baracca, a poca distanza dal vecchio ghetto. Tuttavia gli abitanti non ne hanno tratto alcun beneficio tangibile, e i problemi legati alla sovrappopolazione, al degrado, all’igiene precaria e ai pericoli purtroppo restano tali. Risale a dicembre, invece, l’impegno della Regione Calabria nell’istituzione di un fondo abitativo, per l’utilizzo degli immobili sfitti e di quelli confiscati, tra San Ferdinando e i comuni limitrofi. Nel frattempo i sindacati vigilano sulla vicenda: più volte hanno accompagnato i migranti di Gioia Tauro durante le loro manifestazioni in piazza. Per l’ennesimo incendio che ha preso la giovane vita di Aldo Diallo, è attesa un’altra rivendicazione tra le strade calabresi.

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