Sandro Ruotolo, il giornalista annuncia: “sospesa la revoca della scorta”

Sandro Ruotolo, il giornalista annuncia: "sospesa la revoca della scorta"
Sandro Ruotolo (foto da: Twitter)

Il giornalista Sandro Ruotolo in un tweet annuncia la sospensione della revoca della scorta che sarebbe entrata a regime a partire dal 15 febbraio

Non sarà revocata la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, almeno per il momento.

Ad annunciarlo è lo stesso Ruotolo che in un tweet ha anticipato che ci sarà il decreto di sospensione della misura di revoca della scorta che sarebbe partita il 15 febbraio.

Risalente a qualche giorno fa la notizia della revoca della protezione al giornalista, oggi sospesa, stando alle parole del diretto interessato.

Ruotolo, minacciato dal boss dei casalesi Michele Zagaria nel 2015, sarà dunque ancora sotto protezione. Fondamentale, ai fini della decisione finale, la mobilitazione di centinaia di migliaia di cittadini, ma anche di giornalisti e politici, che alla notizia della scelta di revocare la scorta al noto giornalista campano, avevano espresso dubbi e perplessità, chiedendo una riflessione ulteriore alle istituzioni.

Anche il Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra si era schierato dalla parte di Ruotolo.

Nello specifico Morra sottolineava il compito dello Stato: proteggere i giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata.

Sandro Ruotolo, il giornalista annuncia: “sospesa la revoca della scorta”. Un appello a più voci

“Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazione formale  – scrive su Twitter Sandro Ruotolo – è tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia scorta. Dal 15 febbraio non sarei stato più protetto. La scorta resta. Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenza.”

Sabato la Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI) e il Sindacato unitario giornalisti della Campania avevano rivolto un appello. Il destinatario era il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“Una scelta incomprensibile, pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell’impegno di questi anni”, spiegavano.

Perplessità espressa anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico schierandosi dalla parte di Ruotolo.

“Uno di quei giornalisti di questa terra che si è battuto nella lotta alla criminalità organizzata e alla camorra”, spiegava il ministro chiedendo le motivazioni.

Critiche erano poi arrivate dalla quasi totalità degli esponenti dell’opposizione, con l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando che si era detto pronto a portare la questione in Parlamento.

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