‘La Repubblica’ cambia direttore: Verdelli subentra a Calabresi

Mario Calabresi Repubblica
Mario Calabresi al Festival Internazionale di Giornalismo a Perugia [Autore: Niccolò Caranti]
La direzione di Repubblica passa a Carlo Verdelli. Mario Calabresi lascia le redini e, in un tweet, fa sapere: “Lo hanno deciso gli editori”

 

Gli editori di ‘La Repubblica‘ hanno optato per un cambio di direzione. Alla guida del giornale, Carlo Verdelli sostituirà Mario Calabresi, che ha annunciato il suo addio con un tweet. All’età di 48 anni, il direttore uscente Calabresi era approdato a Repubblica per raccogliere l’eredità di Ezio Mauro. Da allora il quotidiano ha introdotto numerose novità, tra cui un deciso restyling e un’opzione paywall per gli articoli più interessanti della versione online. Le parole di commiato di Calabresi sono cariche di commozione: “Ho l’orgoglio di lasciare un giornale che ha ritrovato un’identità e ha un’idea chiara del mondo”. Sì, perché la sua direzione ha affrontato un periodo duro per la testata, vittima di un calo delle vendite e di attacchi diffamatori alla sua linea editoriale. Secondo Calabresi, i lettori si sono schierati dalla parte del quotidiano: ” I lettori lo hanno capito, la discesa delle copie si è dimezzata: era al 14 ora è sotto il 7″. E conclude: ” Grazie a chi ci ha sostenuto nella battaglia per una stampa libera e non ipnotizzata dalla propaganda dei nuovi potenti”.

Repubblica, addio a Calabresi: il nuovo direttore Verdelli

Carlo Verdelli sarà il nuovo direttore di ‘La Repubblica‘, in sostituzione a Mario Calabresi. Sessantunenne, il nuovo acquisto del quotidiano è stato vicedirettore esecutivo di ‘Condé Nast’ dal 2010 al 2012, precedentemente direttore de ‘La Gazzetta dello Sport’ dal 2006 al 2010. Nel suo curriculum si annoverano anche la direzione di ‘Sette’, ‘Vanity Fair’ e la vicedirezione del ‘Corriere della Sera’. Fino al 2017, Verdelli ha assolto all’incarico di direttore editoriale della Rai. In seguito si è dimesso, quando il consiglio di amministrazione non ha dato fiducia al suo piano di riforma per l’informazione.

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