Papa Francesco: viaggio negli Emirati per ponte con l’Islam

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Papa Francesco inizia il viaggio negli Emirati Arabi, dove coglierà l’occasione per creare un ponte con l’Islam e per fare un appello per lo Yemen. È la prima volta di un Pontefice negli Emirati

 

La capitale degli Emirati Arabi Abu Dhabi si prepara ad accogliere Papa Francesco, in visita per creare un ponte con l’Islam e chiamare l’attenzione sulla crisi umanitaria dello Yemen. Gli Emirati, ricchissima roccaforte petrolifera, sono la patria di una folta minoranza cattolica, soprattutto di indiani e filippini. Ma non è solo a loro che si rivolgerà il Pontefice, che si prepara a trascorrere tre giornate nel Paese arabo. Domani, infatti, si terrà l’incontro interreligioso sulla Fratellanza umana. Qui Francesco incontrerà circa 700 leader di religioni diverse, tra cui il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. Dopodomani, invece, il Pontefice si dedicherà alla comunità cattolica locale, con una messa pubblica che, si stima, riunirà circa 135.000 fedeli. La pace sarà il tema del viaggio, per ricordare il “Fa’ di me uno strumento della tua pace” di Francesco d’Assisi.

Papa Francesco negli Emirati: la missione

Inizia il viaggio negli Emirati di Papa Francesco, che si appresta a creare un ponte con l’Islam e a fare appello alla crisi umanitaria dello Yemen. L’obiettivo è quello di avvicinarsi alla parte islamica più propensa al dialogo, per creare una comprensione reciproca con le popolazioni cristiane. Gli Emirati, in questo senso, possono fungere da importante sponda di collegamento tra Oriente e Occidente, anche al fine di placare i conflitti in Medioriente.

Altro problema che preme al Pontefice è quello che riguarda lo Yemen, citato più volte durante l’Angelus. Ha infatti spiegato: “La popolazione è stremata dal lungo conflitto e moltissimi bambini soffrono la fame, ma non si riesce ad accedere ai depositi di alimenti”. E ancora, ha continuato: “Faccio appello alle parti interessate e alla Comunità internazionale per favorire con urgenza l’osservanza degli accordi raggiunti, assicurare la distribuzione del cibo e lavorare per il bene della popolazione”.

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