Crac Banca Etruria, condannati gli ex vertici

Si abbatte la scure della giustizia su gli ex vertici della Banca Etruria. Condannati per il crac dell’istituto bancario, con rito abbreviato, l’ex Presidente Fornasari e l’ex Direttore Generale Bronchi. Rinvio a giudizio per altri 25 imputati

Arrivano le prime condanne per gli ex vertici della Banca Etruria, una delle quattro banche regionali finite in risoluzione e salvate grazie all’intervento dello Stato. Il  gup del tribunale di Arezzo Giampiero Borraccia ha accolto tutte le richieste dell’accusa e, nel processo per bancarotta dell’ex Banca Etruria, ha condannato, con rito abbreviato, a 5 anni l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi;  due anni e 6 mesi, invece per l’ex vicepresidente Alfredo Berni ed  un anno e 6 mesi per l’ex consigliere Rossano Soldini. Rinviati a giudizio gli altri 25 imputati che non hanno scelto il rito abbreviato.

Crac Banca Etruria, condannati gli ex vertici. La gestione “allegra” dei finanziamenti

Le indagini sono state avviate l’11 febbraio 2015 quando gli ispettori di Bankitalia irruppero durante la riunione del Cda e dimissionarono l’intero vertice  commissariando di fatto l’istituto.  Nel mirino degli inquirenti è così finita una serie di crediti e finanziamenti mai recuperati che avrebbero portato al fallimento della banca che, stando a quanto accertato  durante le indagini, era stata totalmente svuotata proprio da una gestione  “allegra” dei finanziamenti. In particolare sollevarono un polverone mediatico alcuni fidi erogati con l’avallo dell’ex management. Lo yacht di Civitavecchia (perdita da 25 milioni) progettato per diventare il panfilo più grande del mondo e rimasto ad ammuffire in cantiere. Ma anche il prestito” Sacci “, ossia  cinquanta milioni, mai rientrati, concessi a una società il cui amministratore Augusto Federici, ora imputato, era anche un membro del Cda della banca.

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