Aggressione a Niccolò Bettarini: sentenze fino a 9 anni per tentato omicidio

Niccolò Bettarini
Niccolò Bettarini

Il giudice ha emesso sentenze che riconoscono il reato di tentato omicidio per gli aggressori di Niccolò Bettarini. Dovranno scontare fino a 9 anni per le coltellate, calci e pugni fuori alla discoteca “Old Fashion”

 

Niccolò Bettarini aveva subito un’aggressione fatta di coltellate, pugni e calci fuori alla discoteca “Old Fashion” di Milano. Oggi i colpevoli hanno ricevuto un sentenza per tentato omicidio, che li condanna a pene fino a 9 anni. A decretarlo è stato il giudice di Milano Guido Salvini, che ha stabilito pene diverse per gli aggressori, tutti accomunati dal medesimo reato di tentato omicidio ai danni di Niccolò Bettarini. Il fatto si è consumato lo scorso primo di luglio, quando i responsabili si scagliarono contro il ragazzo, in prossimità di uno chiosco di panini vicino alla discoteca. La violenza del pestaggio non avrebbe lasciato scampo al giovane Bettarini, se non fosse intervenuto un suo amico ad aiutarlo. Ricoverato a Niguarda, il ragazzo si riprese dopo un intervento di circa due ore.

Aggressori Niccolò Bettarini: le sentenze

Giungono da Milano le sentenze per gli aggressori di Niccolò Bettarini, colpito da coltellate, calci e pugni fuori alla discoteca “Old Fashion” di Milano. Il giudice ha emesso sentenze fino a 9 anni per i responsabili. A cavarsela peggio è stato Davide Caddeo, condannato a 9 anni di detenzione con rito abbreviato: era stato lui, infatti, a infliggere tutte e 8 le coltellate a Bettarini.

Gli altri tre responsabili, invece, hanno ricevuto sentenze differenti: 5 anni e 6 mesi per Alessandro Ferzoco, 5 anni per Andi Arapi e 6 anni e 6 mesi per Albano Jackej. Il giudice Guido Salvini ha disposto anche una penale di 200.000 euro complessivi. Niccolò Bettarini, tuttavia, ha fatto sapere che rifiuterà il risarcimento e che il suo unico interesse era quello di vedere gli aggressori affidati alla giustizia. “È finito un incubo”, questo il suo commento. Nel frattempo il giudice ha trasmesso gli atti alla Procura, affinché indaghi su altri soggetti, forse coinvolti nell’aggressione.

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Niccolò Bettarini: il post dopo l’aggressione

 

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“Non sono mai stato bravo a raccontarmi. Ma, ora che sto migliorando, sento che sia giusto e doveroso dire diverse cose. Innanzitutto voglio in questo momento ringraziare la mia famiglia che mi è sempre stata vicino, nei momenti felici come in quelli brutti. Nessuno come lei ha saputo trasmettermi quella forza che mi ha permesso di non mollare mai. Sono un ragazzo fortunato e, mai come ora, sento veramente di esserlo, non solo per il fatto di essere qui a scrivervi questo post, ma anche perché so di avere degli amici che mi hanno salvato la vita. Sono cresciuto credendo nell’amicizia, è un valore fondamentale nella mia vita e farei qualunque cosa se degli amici fossero in difficoltà. Sarò sempre grato al pronto intervento dell’ambulanza e del trauma team dell’Ospedale Niguarda di Milano. Da questa esperienza esco più forte di prima, con la consapevolezza di aver rischiato tanto. Ringrazio, inoltre, la questura e le forze dell’ordine per il lavoro che stanno svolgendo. Grazie a tutti per l’affetto che ci avete dimostrato. Ricordate sempre di essere voi stessi ma soprattutto, ricordate chi siete”. Niccolò Bettarini

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