Etna e Stromboli, nessun collegamento tra le attività dei vulcani

Etna Vulcano
Etna

Gli esperti riuniti nella Commissione Nazionale Grandi Rischi hanno chiarito l’assenza di una corrispondenza tra le attività vulcaniche di Etna e Stromboli. I fenomeni futuri, fanno sapere, sono ancora imprevedibili

 

La Commissione Nazionali Grandi Rischi, in riunione ieri a Roma, ha fatto sapere che non sussiste alcun collegamento tra le attività eruttive di Etna e Stromboli. L’incontro si è svolto dietro richiesta del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in seguito ai fenomeni vulcanici e sismici delle zone. La funzione della Commissione Nazionale Grandi Rischi, presieduta da Gabriele Scarascia Mugnozza, si occupa di creare un ponte di collegamento tra la Protezione Civile e la comunità scientifica. Pertanto è chiamata a fornire pareri di natura tecnico-scientifica in circostanze critiche, per aiutare a prevedere e valutare i possibili rischi.

Nel caso della riunione di ieri, la Commissione ha decretato che l’evoluzione dell’attività sismica e vulcanica dell’area etnea è tuttora imprevedibile. Questo nonostante si sia registrata un notevole indebolimento dei fenomeni. Nella riunione, che si è avvalsa di una gran quantità di dati e rilievi, è emerso che “la sismicità legata ai livelli di propagazione del magma è regredita ai livelli registrati nella fase pre-eruttiva”.

Nessun collegamento Etna-Stromboli: gli altri vulcani

La riunione di ieri a Roma, organizzata dalla Commissione Nazionale Grandi Rischi, ha raccolto i pareri degli esperti nel campo. Secondo le loro dichiarazioni non ci sarebbero collegamenti tra Etna e Stromboli. Questo ultimo dato è arrivato puntuale a smentire l’allarmismo mediatico degli ultimi giorni. A questo la Commissione ha aggiunto un’ulteriore precisazione, scrivendo che le attività dei due vulcani sono “indipendenti dalle dinamiche di altri vulcani italiani quali Vesuvio e Campi Flegrei”. Secondo Angelo Borrelli è importante monitorare con attenzione questi fenomeni e soprattutto occorre chiarire i collegamenti tra quelli sismici ed eruttivi. Questi dati sarebbero infatti utili alla Protezione Civile “in modo da poter dare pieno corso alle attività di prevenzione previste, compresa l’informazione della popolazione”.

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