Lo sapevi che alcuni saponi possono essere nocivi? Rimarrai senza parole

Esistono davvero saponi nocivi per la nostra pelle? La conoscenza deve camminare di pari passo con la cura della persona.

Saponi
Saponi

La cura della casa, del proprio ambiente di lavoro, del proprio ufficio, ma anche la cura della nostra persona, raccontano l’immagine di noi stessi.

La pulizia, magari di un locale aperto al pubblico, cela cura dei dettagli, ordine, rigore.

Ma anche nella propria abitazione, la mamma, regina della casa, è chiamata ogni giorno ad adottare strategie per difendere la salute dei propri familiari.

Scegliere i saponi migliori per i più piccoli o per gli anziani o i malati: affidarsi al caso, alla marca o selezionare con cura?

Saponi nocivi: cura della persona e cura della casa al primo posto, ma quali scegliere?

Ed è anche vero che in tempi di Covid, con una pandemia che ancora non vuole saperne di lasciarci in pace, sono aumentate a dismisura, gioco forza, le necessità di utilizzare prodotti specifici per l’igiene degli ambienti circostanti e delle persone fisiche.

E poi esiste il fattore dell’igiene personale, quello che oscilla tra le prime necessità di pulizia quotidiana e il fattore bellezza e cura del proprio corpo.

E’ anche vero che ogni persona, che sia donna di casa o professionista delle pulizie, deve fare i conti con la salubrità dei prodotti che adopera e con il rischio che questi ultimi possano essere in qualche modo nocivi per il proprio fisico.

Ancora più attenzione va rivolta ai saponi e detergenti che entrano a contatto direttamente con il nostro corpo. E’ inevitabile.

Saponi nocivi: massima attenzione ai prodotti che adoperiamo, possono nascondere sgradite sorprese

Occhio quindi ai prodotti che adoperiamo. In questo caso, nello specifico, parliamo della nostra salute e ci riferiamo ai saponi che possono essere davvero dannosi per la nostra cute.

Il sapone solido, compresa la cara e vecchia saponetta per le mani, sta tornando di moda e questo è un vantaggio per l’ambiente.

Rispetto ai prodotti liquidi, infatti, richiede molto meno imballaggio e raramente contiene sostanze problematiche (comunque entro i limiti di legge). Questo accade qualche eccezione, come evidenziato da un nuovo test che ha messo a confronto 40 saponette.

In una delle sue ultime analisi, la rivista Öko-Test ha acquistato diverse marche di saponi solidi per le mani o il corpo. 40 prodotti in totale, di cui 12 erano cosmetici naturali. Tutti vengono venduti sul mercato tedesco ma alcuni dei quali presenti anche in Italia.

L’inchiesta della rivista Oko-Test

I laboratori della rivista hanno verificato se i saponi contenevano ingredienti controversi o discutibili come composti organoalogenati, liberatori di formaldeide e fragranze problematiche.

È stato studiato anche il contenuto di dietil ftalato (DEP), che può essere utilizzato come ingrediente per ottimizzare le fragranze ma che influenza negativamente il meccanismo protettivo della pelle.

Gli esperti hanno voluto verificare poi se i saponi contenevano PEG/derivati ​​PEG, BHT, polimeri sintetici/siliconi e paraffine ma anche la presenza di fosfonati e PVC nella confezione.

16 prodotti ottengono “molto buono” ma ci sono anche alcuni saponi solidi che non hanno superato il test a causa della presenza nella loro composizione di fragranze problematiche (sempre entro i limiti di legge). Prima fra tutte il Lilial, sostanza che potrebbe interferire con la fertilità.

Saponi nocivi: attenzione alle fragranze dannose

Numerosi saponi solidi, infatti, sono profumati proprio con butilfenil metilpropionale, appunto il Lilial, una fragranza sintetica che sarà presto bandita dall’Ue. Questo accade poiché che è stata classificata come sostanza CMR (Agente cancerogeno e/o mutageno e/o tossico per la riproduzione) di categoria 1B.

Considerando che il divieto di utilizzo di questa sostanza dovrebbe partire da marzo 2022, alcuni produttori di saponi si stanno già preparando al cambiamento e attualmente lavorano a nuove ricette senza Lilial.

Ma non solo Lilial, gli esperti tedeschi puntano il dito anche su altri profumi contenuti in alcune saponette. Fragranze come cinnamal e isoeugenol, classificate come allergeni particolarmente potenti.

Quattro saponi contengono persino fragranze muschiate prodotte artificialmente come Galaxolid (HHCB) o Cashmeran. L’HHCB si diffonde attraverso le acque reflue nell’ambiente e si accumula nei tessuti di esseri umani e animali.

Persino un sapone di cosmesi naturale, il Dudu-Osun Black Soap Classic, conteneva profumo di giglio e muschio artificiale. Peccato che, ricorda Öko-Test le due sostanze prodotte sinteticamente non sono affatto consentite nei cosmetici naturali.

Il fornitore Spa Vivent ha dichiarato alla rivista tedesca che non sa spiegare come tali fragranze entrino nel sapone. Perché il profumo del suo produttore tedesco non le contiene affatto. Il sapone Dudu-Osun è prodotto in Nigeria con metodi tradizionali e deve il suo colore, tra le altre cose, alle ceneri dei palmisti e dei baccelli di cacao. Il fornitore ora vuole che le sue materie prime vengano esaminate per capire l’origine del problema.

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Un prodotto, infine, conteneva anche dietil ftalato (DEP), utilizzato come vettore per le fragranze, ovvero ingrediente in grado di ottimizzare il buon profumo del sapone. Il problema è che interferisce con il meccanismo protettivo della pelle.

Viaggio tra olio di palma sanificato e Lilial

Öko-Test ricorda poi che più della metà dei saponi è a base di “sodium palmate”, ovvero olio di palma saponificato. Come è noto, la produzione di olio di palma e palmisti è particolarmente dannosa per l’ambiente in quanto le foreste pluviali vengono spesso distrutte per dare spazio alle coltivazioni. Allo stesso tempo, queste materie prime sono difficili da eliminare nella produzione di sostanze detergenti, che si tratti di tensioattivi o saponi.

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