La guerra in Ucraina non sta incidendo solo sulle persone ma anche sull’ambiente. Il dato è preoccupante e parla di tantissimi delfini morti nel Mar Nero. Vediamo l’allarmante scenario.
Uno degli argomenti che ancora oggi tengono banco è la guerra in Ucraina. Tra Russia e Ucraina, il conflitto non cala e sta avendo delle ripercussioni davvero molto pesanti. Anche in materia di ambiente, quanto sta accadendo non può passare inosservato.
Il conflitto che sta avvenendo nell’Europa dell’est ha inciso in maniera seria e profondissima sull’ambiente e sugli ecosistemi. Tra missili, bombe, inquinamento acustico sono state tante le minacce per la natura. Soprattutto per i delfini che sono presenti all’interno del Mar Nero. Il frastuono creato portata ai cetacei grande confusione. Cosa che ha portato ad un aumento della mortalità che è stato registrato nei porti di Romania, Turchia, Bulgaria e Ucraina.
La guerra in Ucraina, quindi, sta toccando in maniera sensibile tutti gli ambienti possibili. Ancora oggi, a 10 mesi dallo scoppio del conflitto, ci si chiede quanto costi all’Italia. Segno di come la preoccupazione vada a toccare molti temi. Tra questi, come detto in precedenza, l’ambiente e soprattutto i delfini. Tantissimi sono, infatti, gli esemplari morti.
Guerra in Ucraina, oltre 700 cetacei morti: le conseguenze del conflitto
Gli oltre dieci mesi trascorsi dall’inizio del conflitto stanno portando tante situazioni critiche. come segnalato da Accobams, Adreement on the Conservation of Cetaoceans of the Black Sea, Mediterranean Sea and contiguous Atlanti area, le attività militari avrebbero portato alla morte di oltre 700 tra delfini e focene.
L’attività militare, infatti, ha impedito ai crostacei di comunicare e orientarsi. Creando grandissime difficoltà nella procura del cibo. Il dato di mortalità, quindi, è cresciuto in maniera significativa. Cosa che ha fatto scattare immediatamente l’allarme. Sulle spiagge che danno lo sguardo al Mar Nero, vengono ritrovati non solo animali morti ma anche feriti. Da fonti ucraine parlano di oltre un migliaio di esemplari colpiti.
Gli esperti che si legano al trattato Accobams, come riportato dal sito Ohga.it che riprende la testata Marine Insight, il costanti rumori innaturali hanno inciso sull’orientamento degli animali. Cosa che non ha permesso di recuperare cibo a sufficienza. Inoltre, il disorientamento ha portato al rischio di finire preda del bycatch, communente conosciuta come la pesca accidentale.
Insomma, tra le vittime di guerra rientrano anche delfini e focene. Un conflitto che, come detto, pare lontano dalla sua conclusione e continua a preoccupare tutto il mondo. Continuando così non solo le persone subiranno ancora di più la pressione ma anche l’ambiente. Una natura che è sempre più in difficoltà e che sta lanciando segnali a dir poco preoccupanti. Al momento, la situazione è davvero drammatica e non cenna minimamente a cambiare.