Molti sottovalutano quanto possa essere importante per la nostra vita conoscere il nostro gruppo sanguigno. Vediamo nel dettaglio il motivo e come fare.
Troppe persone nel mondo sottovalutano l’importanza di conoscere quale sia il nostro gruppo sanguigno.
Quella che ad uno sguardo superficiale, può sembrare un’informazione come le altre, non lo è affatto e può salvarci la vita in tante occasioni. Non dimentichiamo ad esempio che se abbiamo un incidente e purtroppo ci ritroviamo a perdere tanto sangue, soltanto se il medico conosce il gruppo sanguigno avrà la possibilità di autorizzare una trasfusione che può rivelarsi vitale per noi in quel momento.
Gruppo sanguigno, quanti ne esistono e cosa succede quando viene analizzato
La prima cosa da sapere sull’argomento, è che esistono otto tipi diversi di gruppi sanguigni: a-positivo, a-negativo, b-positivo, b-negativo, o-positivo, o-negativo,ab-positivo e ab-negativo. Dunque, ma cosa deve fare esattamente chiunque fosse interessato a conoscere il proprio gruppo sanguigno? In primo luogo, si può chiedere al proprio medico di base di prescrivere degli esami del sangue che ci forniranno subito il risultato che cerchiamo. Possiamo anche ottenere gratis questi esami, nel momento in cui decidiamo di donare il nostro sangue, unendo così l’utilità a un gesto di solidarietà .
Esistono poi anche dei kit fai da te che permettono a una persona di sottoporsi da solo a un esame di sangue, e scoprire così il suo gruppo sanguigno in totale autonomia. Quando viene analizzato, il sangue viene miscelato, aggiungendo anticorpi specifici che fanno parte sia del sangue di tipo a che di tipo b. Il modo in cui le cellule del sangue si uniscono con gli anticorpi permette di risalire al gruppo sanguigno del paziente.
Sangue artificiale, se ne occupano gli scienziati da anni, ma è ancora impossibile: il motivo
Non tutti ne sono a conoscenza, ma nel mondo ci sono tantissimi team di ricerca che si stanno occupando di capire in che modo riuscire a produrre del sangue artificiale direttamente in laboratorio. Una questione di difficile risoluzione: il sangue ha infatti una composizione molto particolare, che fino ad adesso nessun scienziato è riuscito a replicare in una versione artificiale.
Il massimo che si riesce a fare al momento nel campo della ricerca è quello di isolare le componenti principali al suo interno, facendole riprodurre in seguiti in vitro.