Formula 1, gli incidenti che hanno segnato la storia: l’addio a tanti piloti

La Formula 1, nel corso della storia, ha dato vita ad eventi drammatici. Tanti piloti hanno perso la vita a seguito di incidenti. Ripercorriamo questi eventi.

Tra gli sport più amati in assoluto c’è la Formula 1. Ogni Gran Premio è sempre seguito con interesse non solo dai fan ma anche da tutti gli altri sportivi. Segno di come lo spettacolo attiri sempre tante persone. Lo spettacolo della Formula 1, però, ha dato vita anche a situazioni drammatiche. Tanti sono stati gli incidenti che hanno porta alla morte i piloti.

Formula 1
Fonte foto: Adobe Stock

In ogni gara di Formula 1 salgono alla ribalta tantissime variabili. Oggi siamo arrivati ad un punto dove la sicurezza è massima ma non è sempre stato così. Oltre alla sicurezza, possiamo parlare dell’imperizia dei commissari oppure le vetture che prendono fuoco. Insomma, la situazione può cambiare in maniera davvero repentina.

Jules Bianchi è solo l’ultimo pilota coinvolto in un incidente mortale su pista. Il pilota fu coinvolto in un drammatico incidente sulla pista di Suzuka nel 2014. La morte è arrivata dopo alcuni mesi in cui era in coma. Ma ci sono stati altri tragici incidenti che hanno segnato la storia di questo sport.

Formula 1, gli incidenti drammatici: da Von Trips a Villeneuve, le loro storie

Nel 1961, il pilota Von Trips arriva sulla pista italiana in corsa per il titolo mondiale. Aveva 2 punti di vantaggio su Phil Hill, compagno alla Ferrari. Il tragico incidente si consuma alla Parabolica, dove arriva insieme a Jim Clark. Le due vetture si toccano e Von Trips viene lanciato nella via di fuga. La scena è drammatica perché la monoposto colpisce anche 15 spettatori.

L’incidente a Montecarlo di Lorenzo Bandini

Montecarlo è una delle piste più particolari in assoluto. Nel 1967 ci fu una gara composta da 100 giri. Bandini stava rimontando su Dennis Hulme e la sua gara stava andando decisamente bene. Al giro 61, però, incontra due doppiati che gli faranno perdere contatto da Hulme. Cosa che lo porta ad accelerare decisamente e a prendere forti rischi. Dopo il tunnel, approccia la curva in modo troppo veloce. La sua vettura tocca una bitta di ormeggio delle navi e si capovolge sull’asfalto. La monoposto prende fuoco e si alzano a causa delle balle di fieno che facevano da barriera.

I commissari impiegano 3 minuti a ribaltare Bandini pensando fosse finito in acqua come Ascari nel ’55. Ma non fu così perché il pilota rimase intrappolato. Morì dopo 70 ore a 32 anni.

Piers Courage sulla pista di Zandvoort

Anche in questo caso sia il fuoco che le scarse misure di sicurezza hanno portato alla morte di un pilota. Ci riferiamo a Piers Courage che era alla guida della De Tomaso 505. L’uscita di pista avviene al giro 23 e il tocco ad un terrapieno sviluppa un incendio. Qui sviluppato dalla vettura in magnesio. La causa della morte del pilota non fu chiara. Si sostenne che Courage morì prima dell’incendio colpito da una ruota.

Peterson nella pista di Monza

Nuovamente Monza teatro di un evento drammatico. Nel 1978, Peterson va contro il muretto della pista Junior. Nella dinamica vengono coinvolti anche altri piloti. La monoposto del pilota, però, prende fuoco con i soccorsi che arrivano nella zona in maniera molto lenta. Peterson viene liberato da un collega, Hunt. Anche se il pilota riporterà tante fratture alle gambe. In ospedale, il pilota fu operato ma morì, a 34 anni, a seguito di un’embolia lipidica il giorno seguente.

Gilles Villeneuve a Zolder

La tragedia che vede coinvolto Villeneuve parte dal Gran Premio di San Marino. A Zolder, infatti, durante le qualifiche il pilota spinge in maniera profonda. Nel suo giro, si trova davanti la vettura di Mass e per un’incomprensione, la sua Ferrari prende il volo con il sedile che si stacca. Portando il pilota ad impattare nella via di fuga subendo delle conseguenze gravissime. I danni a livello cervicale saranno troppo profondi. Nonostante l’attività cardiaca, la moglie decide di far spendere le macchine a cui era attaccato. Muore a 32 anni.

Ratzenberger e Senna nel Gran Premio di Imola

Durante le prove di Imola, Roland Ratzenberger prova a qualificarsi con la sua Simtek. Tale tentativo porta il pilota a prendere tanti rischi e la sua vettura perde l’ala anteriore. Ratzenberger non si accorge di tale situazione e va contro a muro alla curva Villeneuve. L’impatto porta i dovuti soccorsi che lo rianimeranno. Morirà alcune ore dopo all’ospedale di Bologna a 34 anni.

Il giorno dopo ci sarà un altro tragico epilogo: quello di Ayrton Senna. Il suo incidente è stato causato dalla rottura del piantone dello sterzo. La sua Williams, infatti, sbatte a muro e un braccetto della sospensione perfora il caso, uccidendo il pilota brasiliano.

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