INPS, cosa accade se non paghi i contributi? Le sanzioni sono salatissime: ma c’è un trucco

INPS, non pagare i contributi regolarmente può costarti caro: scopri come ridurre le sanzioni in caso di inadempienza.

Di recente, abbiamo notato più casi in cui l’INPS ha condannato i datori di lavoro a pagare sanzioni significative per il loro errato calcolo del tetto annuale degli oneri sociali INPS.

Contributi Insp sanzioni
Fonte Foto Canva

Il massimale è applicabile a qualsiasi lavoratore iscritto all’INPS, ma il livello del tetto (o massimale) varia a seconda di alcuni criteri legati al particolare lavoratore per il quale si calcola il massimale.

Pertanto, per evitare il rischio di sanzioni legate all’errore di calcolo del massimale contributivo INPS per un determinato lavoratore, i datori di lavoro devono essere consapevoli di ben due cose. Eccole:

  • i criteri stabiliti dall’INPS che devono essere presi in considerazione per il calcolo del massimale contributivo.
  • alcuni dettagli unici riguardanti ciascun lavoratore, in particolare, relativi alla sua storica attività lavorativa.
Per tutte le categorie di lavoratori iscritti, indipendentemente dalla retribuzione, la regola generale è che, per il 2022, il tetto salariale da considerare per il calcolo del contributo previdenziale INPS richiesto è di 105.014 euro. Per gli anni precedenti è stato applicato un limite leggermente inferiore.In parole povere, in pratica, se il cap annuale è di 100.000 euro e il lavoratore guadagna 150.000 euro, allora il datore di lavoro deve calcolare gli oneri sociali INPS per quel dipendente solo su 100.000 euro. I restanti 50.000 euro sono esenti dai contributi previdenziali INPS.

Contributi Inps: ecc come ridurre le sanzioni

Veniamo però alle sanzioni che riguardano anche i mancati contributi versati dai lavoratori autonomi, quindi in particolare prendiamo in considerazione quei professionisti con partita iva, magari a regime forfettario, ricordando che tutti devono pagare i contributi per la pensione.

Non è stato facile durante il covid per i liberi professionisti, a causa del lockdown, incassare cifre tali da potersi permettere di pagare con regolarità i contributi obbligatori Inps.

Ed ecco allora che scattano inesorabili le cartelle esattoriali con le relative sanzioni.

Ridurre le sanzioni è oggi una possibilità concreta. L’Inps, però, non concede questo privilegio a tutti, ma solo a coloro che sono in grado di addurre motivazioni credibili e certificate.

Eventi eccezionali come le calamità naturali o le emergenze di carattere sanitario potrebbero dimostrare palesemente di avere messo in crisi l’andamento della tua attività. Con certificazioni adeguate e il supporto di un professionista legale, devi arrivare a dimostrare che per cause di forza maggiore i tuoi introiti sono calati. Devi dimostrare che la tua attività è entrata in uno stato di crisi.

Per tanto l’Inps potrebbe essere indulgente, ma alla fine quello che è dovuto ti toccherà sempre pagarlo.

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